21 Novembre 2024 Cronaca di Messina e Provincia

TUTTI I DETTAGLI – FURTI E RAPINE IN ABITAZIONI ED ESERCIZI COMMERCIALI. LA POLIZIA ARRESTA DANIELE SETTIMO E GIANLUCA DEMARCO

di Enrico Di Giacomo - Agenti della Polizia di Stato hanno tratto in arresto, in esecuzione di una misura cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina Eugenio Fiorentino, su conforme richiesta della Procura della Repubblica del Tribunale di Messina, nei confronti di due messinesi, entrambi di Santa Lucia sopra Contesse, il pregiudicato Gianluca DeMarco, 39 anni, difeso dal legale Cinzia Panebianco, e Daniele Settimo, 24 anni, difeso dall'avvocato Nino Cacia, dediti secondo l'accusa alla commissione di delitti contro il patrimonio in maniera sistematica ("con minaccia"). La Procura ha chiesto l’arresto di un presunto terzo complice, Davide Barbuscia. Per lui il giudice si è riservato di decidere dopo averlo interrogato.

In particolare, i due giovani sono gravemente indiziati dei reati di rapine tentate e consumate in danno di esercizi commerciali, furti in abitazione e presso aziende, ricettazione di veicoli utilizzati per commettere tali delitti, perpetrati nel corso degli ultimi sei mesi nella città di Messina.

In alcuni casi, le azioni delittuose sono state accompagnate da gravi episodi di minaccia, con l’uso di pistole o coltelli; e ciò "al fine di coartare la volontà delle vittime e impedire alle stesse qualsivoglia forma di reazione".

Con DeMarco, Settimo e Barbuscia risulta indagato come complice anche il 26enne Placido 'Dino' Arena "perchè in concorso con Settimo e DeMarco, dopo aver forzato la porta di ingresso del deposito della ditta 'Comete srl' ed essersi introdotti all'interno, al fine di trarne profitto, si impossessava di vari attrezzi da lavoro per un valore pari a circa 20mila euro".

Gli accertamenti di polizia giudiziaria, condotti dalla Sezione antirapina della Squadra Mobile, hanno consentito agli investigatori di ricostruire le diverse fasi dei furti e delle rapine che indistintamente hanno interessato ristoranti, pizzerie, panifici, tabacchi del centro cittadino, nonché, in forma tentata, alcuni caselli autostradali; i successivi approfondimenti investigativi - svolti con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, diretta dal Dott. Antonio D’AMATO - hanno portato ad individuare i due presunti autori di tali condotte delittuose.

Sulla scorta degli elementi raccolti dagli agenti della Polizia di Stato, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina ha richiesto un provvedimento restrittivo al G.I.P., che ha condiviso il quadro probatorio prospettato, adottando la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di entrambi.

I DETTAGLI

Una lunga serie di furti e 11 rapine in sei mesi.

Il primo furto risale all’aprile scorso, ai danni di un’azienda di Tremestieri, la Cometek, dove in tre hanno portato via 20 mila euro in attrezzi da lavoro dopo aver forzato la porta di ingresso. Tra il 19 e il 20 luglio sono stati rapinati una pizzeria, un ristorante, un tabacchino e un panificio. I ladri per il colpo hanno usato un motorino e uno scooter, rubati rispettivamente sotto casa del proprietario e all’interno del parcheggio del Policlinico.

Il colpo fallito ad una gioielleria (vestito da donna) per la reazione di due donne...

A fine mese è andata loro male quando hanno provato a rapinare la gioielleria Costa ("un uomo con una vistosa parrucca castana, una maglia maculata, pantaloni bianchi e occhiali da sole...") e il casello autostradale di Tremestieri ("un uomo esile con un paio di fuso chiari, maglietta a maniche lunghe leopardate, parrucca liscia di colore nero e occhiali da sole scuri...").

In entrambi i casi, l'accusato delle tentare rapine, Gianluca DeMarco, si è trovato davanti due donne che hanno reagito, mettendolo in fuga prima che avesse il tempo di portarsi via il bottino.

Gianluca DeMarco è accusato anche di una rapina al panificio Ceraolo perpetrata il 14 ottobre scorso, nonostante lo stesso fosse agli arresti domiciliare per una ordinanza del gip di Patti del 29 agosto scorso.

Di un furto di vari oggetti in oro in un appartamento, il giorno di ferragosto, è invece accusato Daniele Settimo.

"Nessuna associazione" per il Gip.

"Nonostante l'inconfutabile sistematicità dell'attività criminale - scrive il gip nella misura cautelare - gli elementi riportati non permettono di ritenere l'esistenza di una struttura associativa stabilmente dedita alla commissione di delitti contro il patrimonio". Questo, secondo il gip, principalmente per tre motivi: "il primo è che non si evince, in primo luogo che Daniele Settimo e Davide Barbuscia si conoscano, poi perchè non si ravvisa alcuna struttura organizzativa finalizzata all'individuazione degli obiettivi da raggiungere, in ultimo non si rinvengono indizi da cui desumere la sussistenza di un patto stabile e permanente tra (almeno) tre soggetti, volto a commettere una pluralità di delitti di furto e rapina".

E' più probabile che DeMarco "si rivolgesse talvolta a Settimo e talvolta ad altri, a seconda del 'colpo' da eseguire". E, in ultimo, secondo il gip "è più verosimile che gli indagati individuassero in maniera estemporanea il bersaglio delle azioni delittuose, piuttosto che essi fossero il frutto di un'attenta programmazione e pianificazione".

Le dichiarazioni di Gianluca De Marco.

Il 20 agosto di quest'anno, durante un interrogatorio, Gianluca DeMarco confessava di aver perpetrato alcuni dei reati di cui è accusato. "Avendo pressanti esigenze economiche dovute al mio stato di tossicodipendenza, mi sono reso responsabile di una serie di reati contro il patrimonio". "In particolare ricordo che nel mese di aprile, insieme ad altri soggetti, effettuavo un furto in una ditta di Galati... non ricordo quando ma abbiamo anche effettuato un furto alla Zir, presso la ditta Boncordo... e poi un furto in un appartamento al villaggio Cep, una tentata rapina alla gioielleria Costa del viale San Martino (con la parrucca da donna) ed una ad una casellante autostradale dei Tremestieri. Sono estraneo alla rapina alla focacceria "Sale e Pepe" e a quella all'autogrill di Tremestieri. Sono responsabile del furto al bar Solaris, come complice. Sempre indossando la parrucca da donna ho rubato la cassa posta all'interno di una tabaccheria di via Rotonda a Tremestieri. Ricordo di aver rubato qualche motociclo al solo fine dell'impiego nelle azioni delittuose per poi abbandonarle...".