L’indagine su Maurizio Croce, la sesta sezione della Cassazione annulla (con rinvio) l’ordinanza di misura cautelare
La sesta sezione della Corte di Cassazione, ha accolto il ricorso presentato dai legali dell'ex candidato a sindaco di Messina Maurizio Croce, Bonni Candido e Fabrizio Biondo, annullando la misura cautelare agli arresti domiciliari (il Tribunale del Riesame, ad aprile si era pronunciato contro la liberazione di Croce), e disponendo un nuovo Riesame dell'ordinanza cautelare che il 14 marzo scorso ha posto Croce ai domiciliari.
Toccherà quindi nuovamente al Tribunale del Riesame, tenendo conto dei rilievi della Cassazione, tornare a pronunciarsi.
Croce, nella qualità di soggetto attuatore contro il dissesto idrogeologico, è accusato dalla Procura messinese, con altri 13 indagati, di una serie di fatti corruttivi relativi all’aggiudicazione e l’esecuzione di appalti, promossi dal Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico per la Regione Sicilia.
Al centro dell’inchiesta, le indagini sono state affidate alla Guardia di Finanza, il cantiere aperto per la riqualificazione ambientale e il risanamento igienico dell’alveo del torrente Cataratti – Bisconte, oltre ad opere varie nel Comune di Messina.
Lo scorso luglio, per Croce ed altri 3 indagati, il Gip Monia De Francesco aveva rigettato la richiesta di patteggiamento di una pena a 3 anni e 6 mesi.
Il processo si aprirà il 22 ottobre prossimo per l’amico e collaboratore di Croce, Francesco Vazzana, gli imprenditori Rosario Arcovito, l’imprenditore Giuseppe Capizzi, “accusatore” di Croce, Giovanni Pino, Davide Tommaso Spitaleri; gli autotrasportatori Francesco Di Maio, Giuseppe Vaccarino e Francesco Mazzeo, il braccio destro di Croce, Francesco Vazzana e Giovanni “Enzo” Cucchiara, citato quale responsabile della sicurezza del Verdura Resort di Sciacca, infine Rossella Venuti, la segretaria di Croce alla struttura per dissesto, e l’ex dirigente del Comune di Messina Giovanni Cortese.