MESSINA: Sistema Siracusa, a Calafiore contestata la corruzione e non più il finanziamento illecito ai partiti
Non più finanziamento illecito ai partiti, ma corruzione. Questa l’unica novità emersa dall’udienza preliminare che si è tenuta oggi a Messina che vede protagonista l’avvocato Giuseppe Calafiore, nell’ambito del filone peloritano del Sistema Siracusa
Una richiesta di rinvio a giudizio che pende addirittura da novembre 2018, ma in questi anni sono successe tante cose: il patteggiamento a Roma (2 anni e 9 mesi) e i tentativi su Messina. La Corte di Cassazione, infatti, lo scorso febbraio ha annullato l’accordo dell’avvocato, accusato di aver portato a galla una serie di presunti atti di corruzione con protagonisti giudizi e magistrati che avrebbero aggiustato alcune sentenze per favorire alcuni imprenditori ritenuti a loro vicini. La Suprema Corte ha dato ragione per due volte alla Procura generale di Messina, prima revocando il patteggiamento a 11 mesi e poi quello a 10 mesi e 4 giorni.
La Procura, stavolta, ha deciso di riqualificare uno dei capi di accusa nei confronti dell’avvocato Calafiore, (relativo al pagamento di circa 300 mila euro all’ex senatore Denis Verdini, condannato a 2 anni in primo grado) non più come finanziamento illecito ai partiti ma come corruzione.
Prossima udienza - come scrive il quotidiano Siracusa news - il 20 gennaio 2024, quando il giudice dovrà decidere sull’annunciata terza proposta di patteggiamento che sarà avanzata dalla difesa del legale siracusano tenendo conto della riformulata contestazione della pubblica accusa.