L’atto d’accusa di Mario Mega: “Ho lavorato per il bene pubblico, non per i potenti messinesi. Ora loro possono gioire”
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“Lascio un’eredità pesante fatta di tante opere in corso, una programmazione importante, traffici cresciuti ed in aumento e soprattutto un Ente che oggi è riconosciuto come riferimento per le politiche di mobilità sullo Stretto”. Il presidente uscente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto di Messina, Mario Mega, traccia un bilancio dei quattro anni alla guida dell’ente.
“Termina il mio mandato di Presidente della Autorità di Sistema Portuale dello Stretto dopo quattro anni intensi in cui ho avuto l’onore di guidare la sedicesima adsp italiana, ultima nata dopo la riforma del 2016, per la gestione dei porti messinesi e reggini affacciati sullo Stretto di Messina oltre al Porto di Milazzo e da ultimo a quello di Saline Joniche.
L’opposizione delle Regioni Siciliana e Calabria
Un mandato che, secondo alcuni, non sarebbe dovuto nemmeno iniziare, visto che il governo Conte I dovette passare la mia nomina in Consiglio dei Ministri per superare le opposizioni delle Regioni Calabria e Siciliana; poi che si sarebbe dovuto interrompere per effetto dell’annullamento della norma istitutiva della AdSP contestata dalla Regione Calabria poi invece respinta dalla Corte Costituzionale; infine che non avrei dovuto portare a termine per il ricorso al Tar, mai discusso ad oggi, proposto dalla Regione Siciliana che mi contestava la mancanza dei requisiti per svolgere l’incarico.
La contrarietà di alcuni operatori
Ma non è solo questo. Durante tutto il mandato è stata palese e mai nascosta la contrarietà di alcuni operatori messinesi che non hanno perso l’occasione per minare l’attività dell’Adsp spargendo veleni e cercando di far intervenire il ministero vigilante invocando, senza ottenere alcun risultato, poteri sostitutivi senza alcuna legittima ragione.
Potrei mutuare, con gli aggiustamenti del caso, le parole dalla premier Giorgia Meloni che nell’ultimo libro di Bruno Vespa ha affermato “So che ci sono nemici disposti a fare qualunque cosa pur di buttarmi giù. Ma non mi spaventano. Come ho detto all’inizio del mio mandato, non sono ricattabile. Ma capisco che per alcuni gruppi di potere che hanno controllato a lungo l’Italia questo sia un problema”.
Ecco, appunto, io non mi sono fatto spaventare e sono andato avanti per la mia strada cercando di onorare l’impegno preso con chi aveva creduto nella mia professionalità e competenza ponendomi al vertice di questo ente.
Autorità Portuale. Se non si guarda la competenza ma il partito politico…
Nonostante le difficoltà sono andato avanti convincendo prima gli amministratori locali e poi, in parte, anche quelli regionali dell’utilità della scelta di una Authority unica sullo Stretto di Messina e realizzando, nonostante il blocco quasi totale del periodo del Covid che ha caratterizzato la prima parte del mandato, tutto il programma contenuto nel Piano Operativo Triennale approvato ad agosto del 2020.
“Solo chi è in malafede può non riconoscere risultati”
I risultati di queste attività sono negli atti dell’ente e solo persone in malafede non possono riconoscerli. Oggi i Porti dello Stretto hanno finalmente una loro identità, una programmazione a medio/lungo termine, decine di progettazioni già concluse e tante altre in corso che hanno consentito in questi ultimi mesi di appaltare lavori per quasi 80 milioni di euro; di essere pronti a finalizzarne, con altre gare, quasi per un importo analogo altri nei prossimi mesi; di poter avviare altri cantieri per oltre duecento milioni euro nei prossimi anni sulla base delle progettazioni in corso.
Per non parlare dello sblocco di cantieri fermi al momento del mio insediamento che poi sono giunti regolarmente a conclusione come quelli che hanno consentito di realizzare il dragaggio del Porto di Milazzo e la costruzione del pontile di Giammoro.
Il Deasp (Documento di pianificazione energetica ed ambientale) ed il Dpss (Documento di programmazione strategica) sono poi i due fondamentali strumenti di programmazione predisposti ed approvati che consentiranno di avviare sin dalle prossime settimane i piani regolatori portuali in ogni porto indispensabili per dare concretezza alle trasformazioni portuali tanto desiderate dalle Amministrazioni dei Comuni in cui insistono i porti.
La Fiera
Delle decine di procedimenti in corso, che cambieranno nei prossimi anni il volto di tutti i porti della AdSP restituendo dignità e funzionalità ad aree che erano state o abbandonate o sottomesse agli interessi di singoli operatori senza alcun riguardo per le città e gli utenti, mi piace ricordare quello che resterà per me l’esempio di come si possano amministrare aree demaniali insieme alla città e per la città: la riqualificazione urbanistica ed edilizia delle aree della ex Fiera di Messina, abbandonate da oltre vent’anni e che ho trovato senza nemmeno una idea sensata di recupero, che finalmente verranno restituite ai cittadini con la creazione di un parco pubblico attrezzato di quasi tre ettari, con lavori in corso che termineranno per la prossima estate.
Boccetta – Annunziata affare sfumato per chi considera i porti una proprietà privata
Tutto all’interno del ridisegno complessivo di tutto il waterfront portuale a nord che entro poche settimane avrà una sua progettazione, in parte anche immediatamente cantierabile, frutto di un concorso avviato a valle di una inedita, ancorché non obbligatoria, attività di confronto pubblico con la cittadinanza che resterà uno dei momenti più intensi e qualificanti del mio mandato. Forse un business sfumato per i miei detrattori e per chi considera i porti una proprietà privata che invece ho trasformato in una straordinaria operazione di restituzione alla città di aree urbane pregiate per usi pubblici o di interesse collettivo ed una reale opportunità di rigenerazione urbana di iniziativa pubblica.
Questi quattro anni hanno dimostrato come fosse non solo utile ma necessaria l’attivazione di un ente unico che diventasse il punto di riferimento per la mobilità marittima sullo Stretto di Messina. Ora non sarà così facile nella prossima riforma della legge 84 riportare i Porti dello Stretto sotto l’amministrazione di altre AdSP ma occorrerà vigilare e mantenere alta la capacità di tutelare gli interessi e la specificità della portualità locale e soprattutto sostenere con risultati e competenza le proprie peculiarità. Un calo di tensione su questi aspetti, speriamo non provocato appositamente con un indebolimento della governance della AdSP, potrebbe facilitare le mire di territori vicini a mettere le mani sulle strategie di sviluppo soprattutto dei traffici crocieristici a vantaggio di altri scali. Il porto di Messina e quello di Reggio Calabria, una volta riqualificato, sfruttando il rilancio dell’aeroporto di Reggio Calabria potranno diventare il vero hub delle crociere dell’Italia meridionale, al centro delle rotte del Mediterraneo, contribuendo ad una crescita strutturata dell’offerta turistica di queste aree.
Piano operativo triennale
Impossibile fare un elenco delle tantissime attività svolte e dei procedimenti avviati ma chi avesse voglia di farlo potrà leggere il Piano Operativo Triennale 2024/2026 approvato prima dell’estate che costituirà anche un comodo manuale d’uso per i miei successori per organizzare manifestazioni per l’avvio dei cantieri e l’inaugurazione delle infrastrutture ultimate. Tutto quello che accadrà nei prossimi 3/5 anni nei Porti dello Stretto, se saranno capaci di governare e monitorare attentamente tutti i processi, sarà merito della semina di questa prima fase di gestione della AdSP di cui sono veramente orgoglioso anche se purtroppo nessuno se ne ricorderà.
Tanti attestati di stima
Sono soddisfatto comunque per tutto il lavoro svolto e per essere riuscito a portare a termine il mandato, nonostante tutte le avversità, con la serenità d’animo e con la tranquillità di chi è certo di essere dalla parte giusta non fosse altro per le decine e decine di attestazioni di stima e solidarietà ricevute da semplici cittadini ma anche da rappresentanti istituzionali ad ogni livello nel corso degli anni.
Certo, non posso nascondere, che avrei preferito rimanere ancora qualche anno per portare a completamento tutto quello sino ad oggi è stato appaltato soprattutto per evitare che si vada verso un rallentamento della fase di attuazione o peggio ad una revisione degli obiettivi con snaturamento della visione e della strategia che c’è alla base.
“Io interessato al bene pubblico piuttosto che dei potenti”
Così non sarà, purtroppo, nonostante gli obiettivi ed evidenti risultati della mia gestione. Spero che non avesse ragione un amico messinese che, alcuni mesi fa, commentando gli ennesimi attacchi a mezzo di certa stampa dei soliti noti spiegava come, a parer suo, la mia gestione costituisse una anomalia nell’amministrazione del porto messinese, troppo orientata al rispetto della legalità ed al perseguimento dell’interesse pubblico piuttosto che dei potenti del luogo, che andava rimossa velocemente prima che diventasse una regola.
Non mi è stato consentito nemmeno di traghettare l’AdSP alla riforma, nonostante i palesi risultati ottenuti, esclusivamente per una scelta politica, certamente legittima e che rispetto ma che lascia un po’ di amarezza perché mortifica competenza e professionalità. I potentati locali, che non hanno minimamente a cuore il futuro dei porti ma perseguono strategie di tutt’altra natura, finalmente possono gioire per essersi liberati di me.
Territori splendidi, qui un pezzo del mio cuore
Lascio territori splendidi dal punto di vista paesaggistico, culturale, storico con cittadini che sanno far sentire la loro vicinanza a chi opera in maniera disinteressata per la crescita e lo sviluppo avendo come unica guida l’interesse pubblico ed il rispetto delle leggi.
Un pezzo del mio cuore, si capisce dalle mie considerazioni, resterà in questi territori, messinesi e reggini, dove in molti mi hanno accolto all’inizio con un po’ di diffidenza ma poi tanti hanno finito per ricredersi passando a supportarmi con entusiasmo. Sono stati i tanti messaggi di incoraggiamento ricevuti in questi anni, non posso non riconoscerlo, una delle ragioni per cui, nonostante i tanti gratuiti attacchi subiti ciclicamente, ho sempre avuto la forza e la determinazione di andare avanti.
Porterò con me un accrescimento professionale costruito in quattro anni di guida di un ente importante in cui le capacità di un presidente non sono secondarie per il raggiungimento dei risultati ed in cui occorre avere capacitá, visione e determinazione, oltre che pragmatismo, se si vuole veramente incidere, come abbiamo fatto, suscitando anche reazioni scomposte di chi pensava, e purtroppo ancora pensa, di avere diritti feudali sulle aree portuali e demaniali.
Una fase della mia vita professionale si chiude, con grande soddisfazione personale, ma sono già pronto a nuove sfide per continuare a far crescere i territori verso un futuro fatto di sviluppo e modernità nel pieno rispetto della legalità e dei diritti dei cittadini.
Un caro abbraccio a chi mi ha stimato e voluto bene. Ci rivedremo da turista per scoprire tutto quello di bellissimo di questi territori che non ho ancora potuto apprezzare prima per il Covid e poi per la frenetica attività in AdSP”.