Salvini: «Sul Ponte il dovere di essere pragmatici e fiduciosi»
«Abbiamo il dovere di essere pragmatici e fiduciosi, in un anno abbiamo sbloccato e accelerato decine di cantieri fermi o in ritardo da anni. Il Ponte sullo Stretto porterà almeno 30.000 posti di lavoro diretto, è una maggior ricchezza per le famiglie da oltre 18 miliardi di euro come illustrato anche da uno studio di OpenEconomics. Con una massiccia diminuzione di milioni di tonnellate di Co2. Aver fatto ripartire la macchina per il Ponte è una delle soddisfazioni più grandi di quest’anno, insieme ai due codici che ho voluto fortemente: quello per tagliare la burocrazia e velocizzare i lavori, e quello per la sicurezza stradale». A dichiararlo è il vicepremier Matteo Salvini, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Lo studio di OpenEconomics al quale il ministro dei Trasporti fa riferimento, è quello pubblicato nei giorni scorsi sulla Gazzetta del Sud. Ed è un ulteriore elemento di analisi e riflessione sulla grande infrastruttura che dovrebbe collegare la Sicilia al resto d’Italia e all’Europa. Come anticipato, la società che analizza l’impatto socio-economico di progetti, infrastrutture o programmi come quelli legati all’attuazione del Pnrr, ha stimato in meno di 20 miliardi di euro l’effetto positivo della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Un dato che ha avuto come termine di raffronto i 12 miliardi e 300 milioni calcolati per la costruzione (in realtà, nella Legge di bilancio le cifre sono inferiori di circa 1 miliardo e non è ancora certa l’entià del co-finanziamento da parte dell’Unione europea). Ebbene, la spesa per la costruzione del Ponte, secondo gli analisti, potrà contribuire alla formazione del Pil dell’Italia, per 19,7 miliardi di euro, con oltre 33 mila occupati negli 8 anni complessivi di cantiere (occupazione diretta, l’indotto ha cifre in questo momento difficilmente calcolabili). Le entrate fiscali ammonteranno a circa 8,8 miliardi mentre i redditi delle famiglie saranno di 18,7 miliardi di euro. Il moltiplicatore della spesa è pari a 1,83. Vale a dire, che per ogni euro speso per la realizzazione del Ponte sarà prodotto in Italia 1,83 euro di Pil. L’impatto dei 19,7 miliardi di euro sul PIL andrà a beneficio di tutto il territorio nazionale con Lombardia (5,6 miliardi di euro) e Lazio (3,7 miliardi di euro) che assorbiranno rispettivamente il 29% e il 19% dei benefici sul PIL, la Sicilia (2,1 miliardi di euro, pari all’11%) e la Calabria (1,9 miliardi di euro, pari al 10%). Tutte le altre regioni beneficeranno nel complesso del 32% di impatto sul Pil pari a poco più di 6,3 miliardi di euro. Anche l’occupazione sarà diffusa su tutto il territorio con più di 9.337 occupati in Lombardia, poco più di 6.628 nel Lazio e circa 6.000 in Sicilia e Calabria, così come il contributo sui redditi delle famiglie che saranno pari al 27% in Lombardia, 18% nel Lazio e 22% tra Sicilia e Calabria tra le regioni maggiormente beneficiate.