Fallimento bancario: Disposto risarcimento per due correntisti
Storica sentenza emessa a Palazzo Piacentini, in attesa del giudizio pendente davanti alla Corte di Cassazione sulla penale responsabilità di Zonin e altri dirigenti della Banca Veneta. Su domanda risarcitoria promossa da alcuni correntisti di Banca Nuova Spa – controllata dalla Banca Popolare di Vicenza – il Tribunale di Messina- Seconda sezione civile ha accordato la tutela risarcitoria ad alcuni ricorrenti e condannato l’Istituto di credito Intesa San Paolo a corrispondere l’equivalente dei titoli obbligazionari acquistati dai correntisti privi di adeguate informazioni da parte dell’intermediario finanziario.
«Le pronunce emesse alcuni giorni or sono – commentano gli avvocati Cristina e Valeria Bisignano, dello Studio Cacia Bisignano, patrocinatori dei giudizi – rappresentano, seppur coi limiti connaturati ad una pronuncia di primo grado, un significativo riconoscimento alla corresponsabilità (titolare passiva) dell’obbligazione in capo alla Banca Intesa San Paolo che aveva incorporato Banca Nuova». E ancora: «Come icasticamente affermato dal giudice adito, l’azione risarcitoria esperita non è relativa al trasferimento delle azioni, ma afferisce al contratto di intermediazione ovvero alle violazioni imputabili a Banca Nuova spa, quale intermediaria finanziaria, in ordine alla quale Intesa San Paolo spa a seguito di incorporazione è subentrata in tutti i rapporti finanziari (diritti e obblighi) ascrivibili all’incorporata, proseguendo in tutti i rapporti anteriori alla fusione». Riconosciuto, quindi, un primo importante ristoro economico in favore di quanti temevano a seguito del crack della banca vicentina, di vedere in fumo diverse centinaia di migliaia di euro di risparmi. Nello specifico, un correntista dovrà ricevere 185mila euro e un altro 80mila.
Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio, appropriazione indebita e truffa: questi i reati finiti sotto la lente dell’Autorità giudiziaria, nell’ambito della vicenda che vede protagonisti una filiale di Messina di Banca Nuova e alcuni correntisti. Due dei quali avevano presentato un esposto-querela alla Procura peloritana. I due correntisti, il 23 giugno 2016, avevano denunciato di aver investito ciascuno, la somma di 6.250 euro in titoli bancari e sostenuto che l’Istituto di credito, «senza alcuna previa autorizzazione», si sarebbe appropriato delle somme «al fine di eseguire le relative operazioni di acquisto, salvo poi richiedere loro una successiva ratifica». Una cliente «avrebbe subito un arbitrario prelievo forzoso sul proprio conto corrente», l’altro, non avendo disponibilità, «avrebbe subito l’accensione di un prestito finalizzato all’acquisto di titoli».