Messina centro: Emergenza acqua inquinata, dopo un mese rientra la crisi idrica
E’ durata un mese la crisi idrica che ha coinvolto un’area del centro città con una grave contaminazione da gasolio. Da domani tornerà la potabilità nella zona interessata. Il comune di Messina emetterà due ordinanze, una di ritorno alla normalità (che abrogherà le altre che vietavano il consumo dell’acqua) e uno rivolto ai condomini e agli amministratori per un censimento delle cisterne di gasolio dismesse.
“Ci sono ancora, e mi auguro che non ce ne siano degli altri, serbatoi di gasolio nel sottosuolo messinese. E ci sono responsabilità di mancata custodia“, spiega il sindaco Federico Basile, elencando gli interventi compiuti dal Comune in un mese. “In quattro giorni abbiamo individuato il punto di contaminazione, il giorno dopo abbiamo istituito la zona gialla che indicava la non potabilità (in zona rossa l’acqua non poteva essere consumata nemmeno per uso igienico, ndr), abbiamo circoscritto il danno, e sin da subito abbiamo provveduto all’approvvigionamento idrico con le autobotti. Poi un costante campionamento fino alla totale decontaminazione dell’acqua“.
Loredana Bonasera, presidentessa dell’Amam spiega come, con l’ausilio della sezione ambientale della Polizia municipale, si è risaliti a un condominio in viale Italia: una cisterna interrata che si trovava accanto a una condotta che serviva la zona, presumibilmente bucata e semi abbandonata, il gasolio contenuto dentro la quale è entrato in contatto con la condotta idrica. “Che è risultata integra – ha sottolineato il direttore generale di Palazzo Zanca Salvo Puccio – ma una condotta in pressione ha sempre un minimo coefficiente di “sudorazione” che la rende permeabile, seppure di pochissimo”.
“Sono stati sostituiti otto metri di condotta, messa in sicurezza. Una volta rimessa in circolo l’acqua, i parametri sono tornati a livelli di conformità: avevamo un laboratorio di analisi mobile in cui i cittadini potevano portare campioni di acqua da fare analizzare, e spesso è risultato che i serbatoi non erano stati puliti“, ha precisato Bonasera.