Filt Cgil e Uiltrasporti: Una maggiore trasparenza al Cas passa dal confronto con i sindacati
“Condivisibile il provvedimento del presidente del Cas ing Filippo Nasca con cui si è disposta la sospensione temporanea in auto tutela dei concorsi per la ricerca di personale amministrativo dell’ente – dichiarano Carmelo Garufi e Michele Barresi Segretari Generali di Filt Cgil e Uiltrasporti Messina – ove questa sia funzionale a fugare eventuali dubbi di regolarità e soprattutto verificare se i bandi abbiano avuto la dovuta evidenza pubblica al fine di garantire la libera partecipazione ai candidati interessati”. “Non crediamo di certo che il provvedimento preso dal Presidente sia volto a gettare discredito o sospetti di presunte “parentopoli” che purtroppo inevitabilmente l’eco mediatico genera – continuano Garufi e Barresi – ma piuttosto è un segnale di cautela ed evidente discontinuità e trasparenza rispetto al passato. Vogliamo sottolineare che i sindacati, già nel novembre dello scorso anno, avevano chiesto con nota ufficiale al Cas la revoca di tali bandi in quanto, a giudizio dei sindacati, gli stessi prevedevano assunzioni di qualifiche professionali inesistenti nel contratto nazionale applicato ai dipendenti del Consorzio Autostrade Siciliane, nota a cui il Cas fece seguire una prima sospensione delle prove scritte per poi riprendere le selezioni”.
“Si faccia tutto nella massima trasparenza – continuano Garufi e Barresi – ma senza criminalizzare con troppa facilità un Ente e i suoi dipendenti, nel quale ribadiamo la pianta organica ad oggi esistente è fortemente carente e occorre concordare il nuovo fabbisogno di personale. In questi giorni abbiamo ritenuto tuttavia poco comprensibili alcune scelte di codesto consorzio in merito al rinnovo del distacco da altri enti di alcuni dipendenti le cui qualifiche potrebbero essere ricoperte da professionalità interne – continuano Garufi e Barresi – mentre questo inspiegabilmente non è avvenuto per il ruolo di ufficio stampa che invece ci risulta si voglia esternalizzare con il reperimento di agenzie di comunicazione in discrasia con quanto disposto dalla legge 150 del 7.6.2000. Riteniamo pertanto – concludono Garufi e Barresi – che il cambio di passo che il nuovo presidente del Cas ha evidentemente posto come priorità nella gestione dell’ente debba partire da un confronto sul piano industriale, sul fabbisogno organico e dal contratto integrativo dei dipendenti”.