Ferito in Libia e rimasto zoppo per 10 anni. A Messina Ibrahim torna a camminare bene
La fuga dalla Costa d’Avorio nel 2009, l’arrivo in Libia nella speranza di migliorare le sue condizioni di vita, le violenze fisiche e la carcerazione. Nel 2015, per scappare da un rastrellamento delle milizie libiche, decide di buttarsi dalla finestra di una palazzina dove si era rifugiato e si procura una grave lussazione dell’anca destra con conseguente marcata limitazione funzionale della gamba destra. L’instabilità del paese e l’impossibilità di accedere alle cure mediche necessarie per motivi economici, nel tempo lo portano a sviluppare una totale disabilità all’arto e, di conseguenza, una fragilità psico-emotiva ed una condizione di vulnerabilità legate alla sua condizione fisica.
L’arrivo in Italia e a Messina
Poi l’arrivo in Italia e il rapporto costruito con i professionisti della cooperativa Medihospes, che gestisce il centro di accoglienza “Casa Ahmed”: nonostante il suo sconforto e il suo pessimismo rispetto alla possibilità di tornare a condurre una vita “normale”, l’equipe professionale di Medihospes programma ed effettua una serie di controlli ed accertamenti diagnostici per dare una speranza ad Ibrahim. Poi la visita allo Iomi e l’incontro con le equipe del prof. Cavaliere e della dott.ssa Di Carlo e finalmente si intravede la luce in fondo al tunnel: la grave disabilità alla gamba destra può essere risolta grazie ad un intervento ortopedico complesso.
Operazione riuscita
Ibrahim Ouattara, migrante ivoriano di 47 anni, tornerà a camminare senza difficoltà grazie alle cure ricevute dall’equipe dell’Ortopedico di Ganzirri.
E’ perfettamente riuscita l’operazione effettuata dal prof. Pietro Cavaliere coadiuvato dal dott. Antongiulio Bruschetta.
Grazie ad un programma riabilitativo specifico e lungo tre settimane, eseguito dall’equipe diretta dalla dott.ssa Mariella Di Carlo, Ibrahim può tornare a camminare dando così una svolta in termini fisici ed emotivi alla sua vita.
Dimesso oggi
Fondamentale è stato anche l’apporto dei mediatori linguistici e culturali di Medihospes che hanno collaborato costantemente con l’equipe medica per rendere il paziente parte attiva del processo di cura. Grazie alla collaborazione ed alla professionalità di tutte le figure sanitarie coinvolte, Ibrahim è stato dimesso oggi dallo Iomi, terminando il periodo di riabilitazione che gli ha consentito di recuperare le funzionalità dell’arto e, quindi, di riprogettare il suo futuro.