Via Don Blasco, Cacciotto: “Licenziate le maestranze del cantiere”
Licenziate le maestranze del cantiere di via Don Blasco. A darne notizia è Alessandro Cacciotto, presidente della terza municipalità, che chiede un incontro urgente con l'amministrazione comunale per ricevere chiarimenti in merito al futuro dell'opera pubblica e dei lavoratori coinvolti. "Le lettere di licenziamento inviate ieri sera alle maestranze del cantiere di via Don Blasco, da parte della Consortile Don Blasco, rischia concretamente di dare un duro colpo ad un'opera strategica in termini di viabilità per la città, senza considerare tanti padri di famiglia privati di un sostentamento", scrive in una nota.
"In questi mesi abbiamo assistito, in più occasioni, a tagli di nastri da parte dell'Amministrazione Comunale senza che purtroppo la Terza Municipalità venisse mai coinvolta nonostante per lunghi tratti l'opera rientri nel territorio di competenza. Non volendo affatto sollevare alcuna polemica, nei prossimi giorni cercheremo un confronto istituzionale con l'Amministrazione Comunale sul tema anche alla luce di quanto appena appreso. Va dato infatti atto all'Amministrazione Comunale attuale e precedente, che in questi anni ha dovuto e deve ancora risolvere molte questioni complesse e spinose sottese alla realizzazione della Via Don Blasco", prosegue. "L'invito all'Amministrazione Comunale è però quello di intervenire urgentemente, per quanto di competenza, a fronte della nuova grana licenziamenti e che avrebbe interessato gli operai del cantiere Don Blasco e che potrebbe comportare di conseguenza di immobilizzare i lavori con il serio rischio di assistere e di rivivere l'incubo dell'ennesima incompiuta, senza considerare la perdita di posti di lavoro ed il dramma economico delle famiglie", conclude.
La lettera della società ai sindacati.
«In ragione di motivazioni oggettivamente non evitabili, la scrivente società è costretta a ricorrere al licenziamento degli operai». L’impresa, nella missiva indirizzata alle organizzazioni sindacali di categoria, sottolinea di aver fatto richiesta di cassa integrazione, «nella speranza che il Comune di Messina comunicasse la possibilità di riprendere i lavori». Da Palazzo Zanca, però, non è arrivato il fatidico annuncio e, dunque, scrive ancora la Consortile, «avendo usufruito delle 52 settimane nel biennio e non avendo la possibilità di occupare i lavoratori in altri cantieri, si è costretti a licenziare i lavoratori». A far data dal 6 febbraio 2023, cioè da domani.
Immediata la reazione della Filca Cisl che esprime preoccupazione per la comunicazione di licenziamento del personale. «Il cantiere – spiega il segretario generale Nino Botta – era stato sospeso dalla committenza lo scorso 30 giugno 2022 a causa di una serie di interferenze che non permettevano la continuazione dei lavori affidati alla società. Da quella data, l'impresa ha usufruito di 52 settimane di cassa integrazione con la speranza che, nel frattempo, il Comune di Messina trovasse la soluzione alle interferenze che ostacolavano la continuazione dei lavori». Ad oggi, stando alla comunicazione inviata alle parti sociali, «le problematiche continuano a persistere e pertanto la società si trova costretta a licenziare il personale impiegato a far data da lunedì. Come Filca Cisl – conclude Botta – chiediamo al sindaco di intervenire con autorevolezza sulla questione affinché si trovi rapidamente una soluzione che eviti i licenziamenti e favorisca il completamento di un’opera fondamentale per la città».