Anarchici soggetti a sorveglianza speciale, la nota di solidarietà di un gruppo di cittadini
«La polizia predittiva non è più fantascienza, esiste una misurazione della pericolosità potenziale di un individuo che si trasformano in atti di repressione reale. È infatti possibile che vengano messi sotto regime di sorveglianza speciale dei cittadini, che colpevoli di dissenso, rappresentano per lo stato una minaccia da arginare». Così, in una nota di solidarietà ai ragazzi anarchici soggetti a sorveglianza speciale e convocati a processo per il 2 novembre firmata da Unione Popolare, Ivan Calì Coordinatore Potere al Popolo Messina, Antonio Currò Segretario PRC Peppino Impastato e compagn* solidali.
«Equiparando l’azione politica ad un atto di criminalità organizzata, il ROS e la DDA indagano su due ragazzi dell’area anarchica. Sulla pista della più classica correlazione “anarchia=terrorismo”, sullo scadere massimo, gli viene notificata una misura di Sorveglianza Speciale e convocati a presentarsi in tribunale nella mattina del 2 novembre – continua la nota – Ci domandiamo quanto influisca l’insediamento di un governo estremamente reazionario, che ha già dato prova della sua violenza repressiva durante il recente sciopero degli studenti della Sapienza. E in che termini sia lecito reprimere la democratica espressione di dissenso pur di garantire una pace sociale che non è stata infranta dalle classe popolari ma dalla classe dirigente che ci trascina in una guerra internazionale e soprattutto sociale».
“Pertanto, come compagn* solidal* esprimiamo totale vicinanza alle vittime di questo procedimento. A cento anni dalla marcia su Roma, ci troviamo a dover tristemente constatare che le istituzioni liberali di una Repubblica occidentale si facciano carico di un provvedimento in totale opposizione dei suoi valori costituzionali – concludono i firmatari – Esprimiamo una profonda condanna di questi provvedimenti che nel tempo potrebbero investire chiunque si oppone a miseria e sfruttamento».