Messina: sequestrati dai NAS centinaia di prodotti da forno semilavorati, privi di etichettatura e di provenienza incerta in un laboratorio. Chiuso un centro benessere abusivo
Il contrasto alle attività illecite e alle contraffazioni nell’ambito della sicurezza alimentare e sanitaria condotte in questa prima fase estiva dai Carabinieri del NAS di Catania, competente anche per le province di Messina ed Enna, è stato incisivo.
Ad oggi sono state ispezionate 220 strutture in tutti gli ambiti di competenza della Specialità dell’Arma. Tra queste 53 sono risultate non conformi, con conseguenti segnalazioni di persone alle competenti Autorità e l’irrogazione di oltre 41 mila euro di sanzioni amministrative.
Tra le operazioni più rilevanti nell’ambito delle sicurezza alimentare, si evidenzia il sequestro di centinaia di chilogrammi di prodotti alimentari di origine incerta, totalmente sprovvisti quindi di etichettatura e documentazione commerciale attestante la cosiddetta “filiera alimentare”, rinvenuti nelle cucine di un noto ristorante-parco ricevimenti dell’acese.
Sempre nell’acese, nel corso di mirati servizi notturni sono stati individuati due ristoranti che avevano realizzato aree abusive destinate alla somministrazione di alimenti, senza aver richiesto ed ottenuto la prescritta registrazione sanitaria.
Nella stessa area una nota gelateria aveva incrementato i livelli produttivi attraverso l’utilizzo di un secondo laboratorio realizzato abusivamente e senza requisiti igienico-sanitari.
A Messina invece, presso un laboratorio artigianale, sono stati sequestrati centinaia di prodotti da forno semilavorati, privi di etichettatura e di provenienza incerta.
Ulteriore sequestro è stato operato all’interno di una nota gelateria del lungomare catanese, ove sono state rinvenute decine di chilogrammi di frutti di bosco di provenienza incerta, congelati in cattivo stato di conservazione e pronti per essere impiegati nella produzione di gelateria.
All’interno di un esercizio pubblico di Randazzo, sono stati rinvenuti e sequestrati numerosi tranci di pesce spada di origine sconosciuta, privi di documentazione attestante la rintracciabilità e pertanto ritenuti non idonei al consumo umano. Altro quantitativo di prodotti ittici sono stati sequestrati presso una rivendita di Milazzo, ove sono state rinvenute decine di chilogrammi di pesce azzurro esposto in vendita su banchi non refrigerati. Per la stessa motivazione sono state sequestrate numerose confezioni di prodotti lattiero-caseari, presso una rivendita di latticini della zona ionica messinese.
Altra importante operazione, sempre a tutela della filiera alimentare è stato il sequestro di un allevamento suinicolo presso un’azienda agrituristica dell’ennese, ove venivano allevati suini mai sottoposti a controlli per la profilassi sanitaria e mai censiti all’anagrafe zootecnica, con grave rischio di diffusione di malattie infettive.
Stessa attività di sequestro è stata compiuta presso un allevamento suinicolo del comprensorio nebroideo-pattese. Nell’acese invece è stato scoperto un allevamento di cavalli allevati contro ogni canone sul benessere animale. I capi equini erano ricoverati in strutture fatiscenti, non idonee per la loro salubrità e sono stati conseguentemente sequestrati ed affidati alle cure del personale dell’Unione Nazionale Incremento Razze Equine di Catania.
Ancora nell’ambito del settore zootecnico è stato individuato, nell’hinterland etneo, uno stabilimento abusivo di produzione mangimi, ove è stato operato il sequestro di numerosi quintali di mangime per animali da reddito sprovvisti di etichettatura e documentazione commerciale attestante la rintracciabilità, nonché disposta la sospensione immediata dell’attività produttiva.
Nel comparto della sicurezza sanitaria numerose sono state le verifiche presso le strutture socio-assistenziali, a tutela della salute e benessere degli anziani e delle persone disabili. Presso una casa di riposo del calatino sono stati sequestrati ingenti quantitativi di cibo congelati abusivamente e ritenuti pericolosi per la salute umana. Molte irregolarità riscontrate su numerose confezioni di specialità medicinali destinate agli ospiti della struttura. Medesima attività è stata condotta presso una comunità alloggio per anziani della zona etnea, ove è stata rilevata anche la presenza di ospiti in sovrannumero rispetto alla capacità ricettiva della struttura.
Nella costa tirrenica del messinese, nell’ambito di specifici controlli a largo raggio, è stato individuato un centro benessere abusivo condotto in totale assenza di autorizzazione amministrativa.
Nell’ambito dei controlli a palestre e centri massaggi-estetici è stato individuato, a Catania, un deposito abusivo di integratori alimentari per uso sportivo, che è stato immediatamente sottoposto a chiusura segnalando il titolare all’autorità amministrativa.