Il martirio di Borsellino: “Il mio 19 luglio 2022” di Antonio Mazzeo
Di Antonio Mazzeo - No, oggi no parteciperò a nessuno degli eventi che ipocritamente ricorderanno il martirio, 30 anni fa, del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta.
Me ne andrò al mare, al tramonto, e in perfetta solitudine, volgerò il mio sguardo a uno dei posti più incantevoli del Mediterraneo, la baia di Sant'Antonio di Capo Milazzo.
Quasi un anno fa denunciammo una delle operazioni economiche-speculative più inquiertanti della storia della provincia di Messina, l'acquisizione dell'area da parte di uno dei personaggi più oscuri della storia criminale del nostro paese.
Abbiamo sperato, tanto, inutilmente, che la cosiddetta "società civile" esprimesse perlomeno indignazione e rabbia per quanto accaduto. E stasera. al tramonto, proveremo a sperarci ancora.
Proverò a immaginare che la primavera-estate 2023 centinaia di ragazze e ragazzi siciliani con bandiere e striscioni multicolore si riapproprieranno, fisicamente, di quella baia e dei suuoi ruderi, strappandoli alla privatizzazione e al malaffare. Gridando: "Via la mafia dal Capo, subito".
Un'occuazione gioiosa per ribadire con forza che Paolo, Giovanni, Peppino, Pippo, Graziella e mille altri vivono e vivranno sempre.
Le date non mancano: il 25 aprile, il 1° maggio, il 23 maggio, il 13 giugno, il 19 luglio. Voglio sognarla davvero stasera questa marcia del popolo dell'antimafia sociale.
Noi proveremo a costruirla, dal basso.