Rapporto AlmaLaurea 2022 sul profilo e sulla condizione occupazione dei laureati dell’Università di Messina
Quadro Generale
Il rapporto AlmaLaurea 2022 sul profilo e sulla condizione occupazione dei laureti dell’Università di Messina è stato condotto su un campione di 3744 individui, leggermente inferiore al campione utilizzato per la precedente indagine. Più della metà degli studenti proviene da corsi di laurea triennale, mentre poco più di 1000 sono i laureati magistrali ed i restanti provengono da corsi di laurea a ciclo unico.
Profilo dei laureati
Rispetto al 2021, diminuisce leggermente la quota di laureati con cittadinanza straniera. Certamente pesa su questo dato il perdurare anche nel 2021 della emergenza pandemica. Ciò ha sicuramente influito sulla partecipazione di studenti stranieri. Tuttavia, come sottolineato dal Prof. Dario Maimone Ansaldo Patti, delegato del Rettore per AlmaLaurea, l’Università di Messina si colloca ben al di sopra della media regionale, rimasta sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente, dimostrando di rappresentare una metà attrattiva per gli studenti provenienti da altri paesi.
Si tratta di un dato significativo, in quanto appare premiare gli sforzi continui degli Organi di Governo del nostro Ateneo, commenta il Magnifico Rettore, Prof. Salvatore Cuzzocrea. Anche negli ultimi due anni, nonostante le difficoltà derivanti dalla diffusione del COVID19, l’Amministazione ha mantenuto e cercato di rafforzare i rapporti di collaborazione con i partner stranieri, puntando sull’attrazione di studenti da altri paesi. Il buon risultato conseguito dall’Univerità di Messina in rapporto alle dinamiche regionali, dimostra la bontà delle azioni intraprese. Con soddisfazione si nota inoltre che quasi un laureato su 5 nei corsi triennali ed 1 su 3 in quelli magistrali proviene da fuori regione. Anche in questo caso, l’Ateneo di Messina, anche sfruttando la sua collocazione geografica, si differenzia nettamente dal dato regionale, ove sono il 4.5% tra i laureati triennali ed il 6.7% tra quelli magistrali non è siciliano. L’Ateneo Peloritano, pertanto, rispetto al contesto regionale, si presenta come una valida scelta per chi intende intraprendere un percorso di studi in Sicilia, rimarca il Prof. Dario Maimone Ansaldo Patti.
Il Magnifico Rettore osserva che nonostante la collocazione geografica abbia un ruolo nel favorire la frequenza di studenti provenienti da altre regioni, non si può sottovalutare l’effetto delle molteplici azioni di sostegno alla mobilità intraprese da questa Amministrazione, unitamente al rafforzamento dell’offerta formativa, che evidentemente appare maggiormente attrattiva.
Rimane sostanzialmente invariata e relativamente elevata l’età media dei laureati. Tuttavia, puntualizza il Prof. Maimone Ansaldo Patti, nonostante il dato non si discosti fortemente da quello dell’anno precedente, gioca in questo caso un ruolo anche la scelta intrarpresa da quale anno dai diplomati di ritardare l’ingresso in Università. Rimane sostanzialmente stabile la percentuale dei laureati in corso con un dato superiore alla media nazionale per quanto riguarda i laureati magistrali.
Si tratta sicuramente degli effetti positivi delle azioni intraprese dagli Organi di Governo che hanno inteso rafforzare i processi di apprendimento degli studenti, sottolinea il Magnifico Rettore. E’ auspicabile che la quota dei laureati in corso possa ulteriormente aumentare, chiudendo definitvamente il gap rispetto al dato nazionale.
Rimane invariata la percentuale di coloro che si dichiarano soddisfatti della loro esperienza di studi (pari a quasi il 91%), mentre aumenta fino a quasi il 73% la percentuale di coloro che si iscriverebbero nuovamente presso l’Università di Messina. Questo è un dato che ci rende particolarmente orgogliosi, dichiara il Prof. Cuzzocrea, in quanto è la dimostrazione tangibile della bontà delle azioni intraprese da questa Amministrazione. In generale le valutazioni degli studenti appaiono migliori rispetto alla media regionale, con la sola eccezione del giudizio espresso sulla qualità delle aule. Tuttavia, è lecito aspettarsi un netto miglioramento di questo indicatore, in conseguenza degli interventi ordinari e straordinari che l’Amministrazione ha posto in essere per il miglioramento delle strutture didattiche ed in generale il patrimonio immobiliare dell’Università.
Condizione occupazionale
Pe quanto riguarda la condizione occupazione, il Prof. Maimone Ansaldo Patti sottolinea che il dato deve essere letto alla luce della particolare congiuntura economica, creatasi a seguito dell’emergenza sanitaria che ancora fa sentire i suoi effetti, anche se meno pesanti rispetto ad un anno fa. Ed invero il tasso di occupazione dei laureati triennali ad un anno dal conseguimento del titolo è pari al 63.2%, in aumento di circa 4 punti rispetto al dato dell’anno precedente. Aumenta altresì la percentuale di coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il conseguimento della laurea (quasi 79% contro il 74% del 2021). Anche la retribuzione netta mensile appare in linea con il dato regionale e nazionale discostandosi da quest’ultimo di poche decine di euro, mentre con soddisfazione si riscontra che oltre il 75% dei laureati messinesi a cinque anni dal conseguimento del titolo ritiene che la laurea abbia giocato un ruolo fondamentale per la loro affermazione nel nel mondo del lavoro. Anche in questo caso il dato è in linea con quello regionale, ma superiore a quello nazionale, per quanto una comparazione con la situazione nazionale appare difficile a causa delle rigidità e delle forti distorsioni che caratterizzano il mercato del lavoro siciliano e messinese, rispetto ad altre realtà italiane.
Migliora il tasso di occupazione dei laureati magistrali. Infatti, oltre l’84% dei laureati a cinque anni dal titolo risulta inserito nel mercato del lavoro.
Anche quest’anno la rilevazione AlmaLaurea evidenzia l’importanza dello studio universitario, rispondendo indirettamente al fenomeno ormai abbastanza comune di studenti che preferiscono trovare una occupazione subito dopo il conseguimento del diploma rispetto ad un percorso universitario. E’ bene allora continuare nell’opera di orientamento in ingresso (oltre che in itinere) in favore degli studenti per far comprendere loro che iscriversi ad un corso universitario è essenzialmente un investimento per il futuro, un investimento che ha una remunerazione superiore a quella media di mercato, ancorchè, sovvertendo i principi tipici dei mercati finanziari, con un rischio (comparato) inferiore.
In generale, quindi, la rilevazione AlmaLaurea 2022 ci fornisce una fotografia del profilo e della condizione occupazionale dei laureati messinesi che premia gli sforzi sin qui fatti dagli Organi Accademici, sottolinea il Prof. Cuzzocrea. Essa tuttavia rappresenta un ulteriore stimolo per continuare nel progressivo processo di miglioramento della qualità dei servizi erogati e per fornire dei percorsi di studi sempre più adeguati alla mutevole realtà del mercato del lavoro ed alle esigenze dei potenziali studenti. Solo in questo modo gli studenti messinesi potranno avere le necessarie competenze per essere competitivi non solo a livello locale, ma soprattutto a quello nazionale.