Restituiti tutti i beni confiscati all’imprenditore Giuseppe Lo Re
«Sulla scorta delle emergenze del procedimento non è possibile formulare un giudizio di pericolosità sociale nei confronti del proposto». Lo hanno scritto i giudici della Corte d’appello di Reggio Calabria, che con un lungo provvedimento hanno disposto la restituzione dei beni all’imprenditore 60enne di Caronia Giuseppe “Pino” Lo Re, un patrimonio del valore di circa un milione e mezzo di euro, e hanno anche rigettato la proposta di sorveglianza speciale a suo carico con obbligo di soggiorno.
Il collegio reggino presieduto dal giudice Bruno Muscolo e composto dai colleghi Caterina Asciutto e Antonino Giacobello, quest’ultimo estensore del provvedimento, ha deciso dopo un rinvio della Cassazione datato 2018, che a sua volta aveva annullato una decisione della Corte d’appello di Messina del luglio 2017.
Il punto centrale della questione è uno: le “notizie” relative alla presunta contiguità di Lo Re con i gruppi mafiosi di Caronia e Mistretta – scrivono i giudici nel decreto -, sono molto datate e non più rapportate all’attualità, e in ogni caso l’imprenditore da parecchi procedimenti ha registrato assoluzioni o archiviazioni ancora prima di andare a processo.