19 Aprile 2022 Politica e Sindacato
AMMINISTRATIVE: DE DOMENICO: I NOSTRI VALORI E TRA LA GENTE SONO LA RISPOSTA MIGLIORE CONTRO CHI SVENDE MESSINA PER PALERMO
"Siamo dalla parte dei valori, della giustizia, della legalità e della pace. Gli altri usano Messina solo per obiettivi personali, che non interessano la città e il futuro dei messinesi e sui quali si stanno già ritagliando i posizionamenti per le poltrone alle prossime regionali". Lo afferma Franco De Domenico, candidato sindaco a Messina del centrosinistra, nel corso del suo secondo incontro nei villaggi della zona Sud della città.
"Noi non abbiamo paura - dice il candidato - e continuiamo la nostra campagna elettorale tra la gente e, più persone incontriamo, più siamo convinti di potere vincere: questo, nonostante 'Cateno Basile' si apparenti con la Lega che, per anni, ha sputato odio e insulti su noi siciliani, trattandoci come appestati e, partecipando, a governi che hanno ulteriormente impoverito il Sud e la nostra terra".
"Infine su Parco Aldo Moro: "Resto basito dalla nota stampa firmata da Basile.
Non posso che invitarlo a rileggere con attenzione la mia dichiarazione di ieri, attorno alla quale – come sempre – ha costruito una narrazione inesistente e volutamente strumentale, stavolta a (s)proposito della vicenda del Parco Aldo Moro. Ho testualmente scritto: "….ho seguito la vicenda dell’occupazione del Parco Aldo Moro. Visti gli accordi già presi tra INGV e Comune, non ci sono più alibi: è un’area che deve essere restituita alla fruizione dei messinesi”.
"Proprio perché conosco bene la questione ritengo che sia giunto il momento di rendere l’area fruibile: lui - conclude Franco De Domenico - prevede la fine dei lavori entro la prossima estate? Abbiamo già visto lavori dichiarati conclusi dalla precedente amministrazione, addirittura inaugurati, e ancora non fruibili. Magari lo sa bene chi, in questo momento, sta cercando di raggiungere la ZIR da via Don Blasco, evitando via La Farina! La vicenda del Parco, quindi, per me esemplifica tutt’altro, la politica dell’effetto annuncio, rispetto alla quale la concretezza passa in secondo piano; la necessità di attaccare, attribuendo ad altri frasi mai dette, teoremi, complotti. Purtroppo da quando si sono resi conto che la mia candidatura ha cambiato lo scenario elettorale hanno perso la bussola".