
Scuola siciliana si “forma” con i cani da guerra dei Marines USA di Sigonella
di Antonio Mazzeo - Addestrarli per condizionarne mente, psicologia, affettività e renderli animali-robot da guerra in mano agli eserciti in guerra. A Sigonella, la grande base aeronavale alle porte di Catania - in prima linea nei più sanguinosi conflitti del pianeta - un team specializzato di US Navy si dedica alla “formazione” militare dei cani, attività tutt’altro che etica ma a cui guardano con sempre maggiore attenzione e curiosità alcune scuole siciliane.
“Gli studenti dell’Istituto Professionale Alberghiero Giovanni Falcone di Giarre incontrano e salutano i Military Working Dogs (MWD) alla Naval Air Station di Sigonella”, titola un servizio pubblicato qualche giorno fa dal Defence Visual Information Service (DVIS), il network multi-mediatico del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America. “L’incontro con il K-9 team di US Navy è avvenuto l’8 aprile 2025 presso il campo in erba di NAS 2. La base strategica di Sigonella abilita i militari USA, degli alleati e delle nazioni partner a operare e rispondere quando richiesto, garantendo la sicurezza e la stabilità in Europa, Africa ed Asia Centrale”. Con l’articolo anche una fotogallery della visita “educativa” della scuola di Giarre: in copertina insegnati e studenti gioiosamente in posa accanto ad addestratori, un paio di cani-cavia e perfino due marines USA con addosso pesanti giubbotti antiproiettile.
E‘ ancora il Defence Visual Information Service del Pentagono a ricostruire storia e funzioni bellico-sicuritarie dei Military Working Dogs di Sigonella. “In tempi antichi, i cani erano impiegati per romperele formazioni nemiche, caricando i ranghi e abbattendo il maggior numero di soldati possibile”, scrive il DVIS. “I cani sono stati usati in ogni guerra americana dalla Guerre Civile ai nostri moderni conflitti odierni. Essi sono serviti come mascotte, corrieri, sentinelle, esploratori e perfino come cacciatori di topi sulle navi. Oggi i cani sono utilizzati per cercare esplosivi, scovare narcotici e catturare i cattivi, sia in patria che all’estero. Essi stanno spesso nella prima linea di difesa tra le nostre forze armate e il nemico”.
“I Military Working Dogs giocano un ruoloimportante tra la flotta e la Naval Air Station Sigonella”, aggiunge il newwork multi-mediatico delle forze armate USA. “I cani dell’unità MWD sono vitali nella protezione delle persone della base e possono intervenire per fermare persone sospette e rilevare esplosivi e droga. Una parte dell’addestramento è dedicato all’individuazione di narcotici e materiale esplosivo così come all’addestramento al pattugliamento”.
Il team cinofilo in forza alla grande stazione aeronavale siciliana spiega poi quanto sia importante la relazione che si instaura tra gli addestratori e gli animali-soldato. “Devono essere in grado di lavorare insieme in situazioni stressanti e intense”, spiega uno dei trainer di US Navy. “Ci alleniamo ogni giorno, tutti i giorni. Ogni luogo in cui andiamo è un’opportunità addestrativa. Percostruire veramente le abilità e le competenze dei Military Working Dogs è richiesta attenzione e dedizione costante”.
“Focus dell’addestramento è il servizio di pattugliamento con il lavoro di morditura”, spiega senza troppi giri di parole un secondo marine di Sigonella. “I gestori iniziano ogni cane con comandi e movimenti di obbedienza, premiandoli con i loro giocattoli quando si comportano correttamente, e poi si passa all’addestramento giornaliero al pattugliamento. Gli addetti approfittano dell’accensione degli irrigatori per testare le capacità dei cani di ignorare le distrazioni causate da essi durante l’inseguimento di un ricercato. Utilizziamo fattori ambientali che normalmente non vedono per testare il loro impegno nel perseguire un sospettato. Li facciamocorrere verso il campo per mordere l’esca attraverso un flusso di acqua corrente, avvicinandoli progressivamente alla sorgente dell’acqua per vedere se essa o la sua pressione influenzano il loro impulso a mordere”.
Il 17 dicembre 2021 il team cinofilo di Sigonella ha festeggiato il “pensionamento” di Weezy, cane militare in forza al MWD da più di dieci anni. A lui è stato dedicato l’ennesimo servizio multi-mediale del Dipartimento della Difesa USA.
“Weezy è nato nell’aprile 2009 e ha iniziato il suo addestramento sugli esplosivi nella base aerea di Lackland, Texas nel marzo 2011”, riporta il DVIS. “Successivamente Weezy è stato trasferito ad un reparto del Corpo dei Marine di stanza a Fort Bragg, in North Carolina. Nel luglio del 2011, il cane ha raggiunto il Centro di combattimento aereo-terrestre dei Marine di Twentynine Palms, California, per condurre l’addestramento prima del trasferimento in Afghanistan. In questo paeseWeezy ha preso parte ad operazioni di individuazione di ordigni esplosivi improvvisati, a supporto e difesa di innumerevoli membri in servizio”. Dopo un anno nell’inferno di guerra afghano, il cane ha fatto ritorno a Fort Bragg e successivamente è stato assegnato alla base navale di Souda Bay (Creta) e infine al dipartimento sicurezza di NAS Sigonella. “Weezy ha riportato gravi ferite mentre stava completando un’esercitazione all’interno di un deposito di SoudaBay, con la frattura di tibia e perone”, aggiunge il Defence Visual Information Service. “Sono volati così 19 mesi per Weezy, in cui è stato sottoposto a tre interventi chirurgici e a riabilitazione, e finalmente è potuto tornare a svolgere pienamente il suo lavoro”.
Chissà se i marines USA hanno rivelato agli studenti dell’Istituto Alberghiero qualche particolare sull’ignobile trattamento imposto alle unità cinofile votate a svolgere compiti di guerra. Di certo per la loro giovane età i ragazzi di Giarre difficilmente hanno avuto modo di conoscere quanto accaduto e immortalato in tragiche pose nel carcere-lager di Abu Ghraib, Iraq, dove nei primi mesi del 2004 i militari USA hanno torturato e stuprato, anche con l’ausilio di cani, un enorme numero di prigionieri. Nel giugno 2004 un reportage del Washington Postrivelò che gli ufficiali dei servizi segreti USA avevano formalmente autorizzato i team cinofili di US Army ad utilizzare i cani per terrorizzare i detenuti. Il prestigioso quotidiano pubblicò in particolare le testimonianze di due sergenti a cui furichiesto di portare i cani nel “carcere degli orrori”per gli interrogatori. “In alcuni casi abbiamo fatto avvicinare i cani che abbaiavano furiosamente fino a 15 centimetri dai prigionieri terrorizzati”, hanno ammesso i militari. “Alcuni detenuti sono stati morsi dagli animali”. Secondo un’altra testimonianza citata dal Washington Post, un investigatore dei servizi militari ha riferito di aver visto una squadra con i cani stringere in un angolo due prigionieri, uno dei quali strillava e cercava di ripararsi dietro l’altro. “Quando ho chiesto cosa stessero facendo i due militari mi hanno risposto che stavano facendo una gara per vedere quanti prigionieri riuscivano a fare urinare per la paura”.
I marines di Sigonella sono ormai un partner “educativo” di fiducia dell’Istituto Alberghiero “Giovanni Falcone”. Lo scorso 25 marzo, nell’ambito del programma Community Relations di “volontariato linguistico, culturale e civico” promosso da US Navy, si è tenuto nell’aula magna della scuola il convegno dal titolo Opportunità in Uniforme: Testimonianze a Confronto tra USA e Italia, con lo scopo di “sottolineare le opportunità lavorative offerte dalle forze dell’ordine”, come riporta la circolare a firma della dirigente,professoressa Monica Insanguine. Undici giorni prima erano stati ospiti dell’Istituto una nutrizionista statunitense e il responsabile Relazioni Esterne della NAS Sigonella, Alberto Lunetta, per un incontro di formazione sulla “dieta mediterranea”con gli allievi del corso di istruzione per adulti.
Il 4 aprile 2024, l’Istituto “Giovanni Falcone” aveva ospitato le mogli di alcuni ufficiali in forza alla Marina degli Stati Uniti d’America (first lady la signora Kerry Collins, moglie del contrammiraglio Brad Collins, comandante della Regione Navale Europa, Africa Centrale e delle forze aeronavali USA) per “apprezzare da vicino l’offerta formativa della scuola presso il quale i militari statunitensi svolgono da diversi anni attività di volontariato linguistico”, così come riportato dagli organi di stampa locali. “L’evento ha rappresentato un momento significativo nella promozione dello scambio culturale tra gli Stati Uniti d’America e l’Italia, evidenziando il ruolo fondamentale che istituzioni come l’Istituto Alberghiero Falcone di Giarre e la base NAS Sigonella svolgono nel rafforzare i legami e la cooperazione tra le due nazioni”.
Nella Gallery la famosissima foto pubblicata dal Washington POst (Abu Ghraib).