
Il Pd contesta la mozione della Lega contro la violenza nelle manifestazioni
La mozione della Lega “contro i comportamenti violenti durante le manifestazioni pubbliche”, votata ieri in consiglio comunale a Messina, in risposta del partito verso i fatti di sabato scorso durante il corteo di carnevale per il no al ponte, inizia a lasciare strascichi. I primi ad intervenire sono i tre consiglieri del Pd Antonella Russo, Felice Calabrò e Alessandro Russo, con una nota.
“La votazione sulla mozione della Lega purtroppo ha testimoniato due aspetti che assumono valore politicamente significativo per la città. Dal punto di vista sostanziale, è stata approvata una mozione che appare esorbitare i piani di competenza del Comune e delle stesse previsioni delle leggi in tema di diritto a manifestare. In particolare, l’ipotizzata collettivizzazione penale che si vorrebbe stata estesa generalmente a tutte le associazioni e non ai singoli che si rendano eventualmente responsabili di reati in piazza appare al di fuori della logica delle norme penali del nostro ordinamento. Così come le presunte “autorizzazioni” per manifestare in piazza che si vorrebbero negate dal Questore per ragioni che richiamano a episodi passati da parte di alcuni manifestanti sono in evidente contrasto con la vigente normativa in tema di pubblica sicurezza (art. 18 del TULPS). Operando con tale votazione si è scelto di compiere un passo pericolosissimo in direzione della riduzione e della limitazione del costituzionale diritto di manifestare il pensiero e di manifestare in piazza, cercando di controllare il dissenso e le opinioni diverse su un tema così rilevante per Messina come la realizzazione del ponte sullo Stretto. In democrazia, si ribadisce, è consentito a chiunque e senza particolare limitazione di manifestare anche il più duro dissenso, se esercitato nel quadro delle norme vigenti. E per venti anni a questa parte, tale dissenso il movimento No Ponte lo ha manifestato liberamente e senza un solo episodio di violenza. Ebbene, approfittare dei fatti di sabato – che si condannano – per cercare di mettere la museruola a chi legittimamente intende manifestare in piazza e colpevolizzare un intero movimento è una scelta politicamente non condivisibile. Ulteriore considerazione va fatta anche sulle dinamiche d’aula che hanno determinato l’esito della votazione. E’ apparso fin troppo evidente come la maggioranza politica di Basile abbia cambiato opinione poco prima del voto d’aula. Ci domandiamo, a tal proposito, se da parte della compagine di Basile non sia stata politicamente pagata la “cambiale” contratta con il gruppo della Lega, quando, in occasione della recente votazione sugli emendamenti che altri gruppi di centrodestra avevano proposto al nuovo regolamento del CUP, è uscita dall’aula con tutti e tre i suoi componenti: mossa, questa, che ha indubbiamente agevolato il percorso d’aula di quella delicata delibera proposta dalla Giunta. Ci spiace che, nonostante la durissima presa di posizione del Pd in aula, sia stata favorevolmente votata una mozione errata sotto tanti profili, chiaramente diretta a strumentalizzare i fatti di sabato per avvalorare la politica nazionale della Lega, e della destra in generale, protesa evidentemente a limitare forme di libero dissenso e di legittima protesta”.