21 Febbraio 2025 Giudiziaria

Agrumi d’oro a Capo d’Orlando, per Sindoni condanna ridotta (4 anni e mezzo)

Sono condanne anche in appello al processo scaturito dall’inchiesta della Guardia di Finanza del 2016 su presunte truffe Agea attraverso il consorzio Agridea, riferita all’ex sindaco di Capo d’Orlando Enzo Sindoni (foto).

La sentenza

La sentenza della Corte d’Appello di Messina riduce le condanne per tutti, dopo aver dichiarato prescritte le accuse più risalenti nel tempo, relative ad operazioni commerciali, e dopo alcune assoluzioni parziali. Le accuse più pesanti trovano conferma invece anche in secondo grado: confermata l’associazione a delinquere e le fatturazioni per operazioni inesistenti. Ecco il verdetto: Rispetto alle condanne emesse dal Tribunale di Patti nel luglio 2023, scende a 4 anni e mezzo la condanna per l’imprenditore e politico orlandino, 3 anni e mezzo per Giuseppe Micale, responsabile legale di Pac e Upea, e Basilio Scaffidi Chiarello, tuttofare dei tre consorzi coinvolti, 2 anni e mezzo per il contabile Leuccio Tonarelli. Infine, 2 anni e 4 mesi per Santino Gori, legale rappresentante di Agridea, 2 anni per Antonio Gori, infine 2 anni e 8 mesi ad Antonio Venza dell’Orlandina Basket.

L’inchiesta

L’inchiesta della Guardia di Finanza ha riguardato gli anni dal 2011 al 2015 ed ha svelato un meccanismo “circolare” di false fatturazioni che, oltre al consorzio Agridea, coinvolgeva anche le aziende P.A.C. e U.P.E.A. L’obiettivo, secondo gli inquirenti, era far lievitare in maniera fittizia la quantità di produzione degli agrumi per ottenere poi gli aiuti economici europei in agricoltura.

Gli accertamenti rivelarono che i terreni dichiarati “superfici coltivabili” erano “gonfiati”: circa il 62% in meno risultava, di fatto, coltivabile. Alcuni dei macchinari posseduti dai tre consorzi per smistare gli agrumi, inoltre, erano ancora mai utilizzati fin dalla loro data d’acquisto. Allo stesso modo le celle frigorifere, ritrovate completamente vuote.