20 Febbraio 2025 Giudiziaria

Furti di gasolio, cade un’accusa. Dichiarato il non luogo a procedere per diciotto imputati in merito all’ipotesi di violazione delle norme sull’accise. Altre tre persone integralmente scagionate

Di Leonardo Orlando – Il giudice monocratico del Tribunale, Noemi Genovese, a conclusione della fase predibattimentale del procedimento relativo alla maxi inchiesta sul furto aggravato di gasolio dai rimorchiatori e di violazione delle norme sulle accise (gasolio blu sul quale non gravavano accise) condotta dalla Guardia di Finanza, che inizialmente ha coinvolto 24 persone, molte delle quali dipendenti della società genovese Rimorchiatori Augusta srl, operante nel bacino portuale di Milazzo, ha dichiarato il “non luogo a procedere” nei confronti di tre persone. Si tratta di Alessandro Alioto, difeso dall’avvocato Gaetano Pino; Francesco Castellano, difeso dall’avvocata Sara Composto; e Matteo Romagnolo, difeso dall’avvocata Santina Dante; in ordine a tutti i reati agli stessi ascritti, con la formula più ampia “perché il fatto contestato non sussiste”.

Allo stesso tempo, con la medesima sentenza pronunciata con la contestuale motivazione, in relazione alla sola contestazione di possesso e utilizzo di gasolio con la tipica colorazione blu, esente da accise, alla luce delle recenti modifiche legislative, lo stesso giudice monocratico, ha dichiarato il “non luogo a procedere” nei confronti di altre 18 persone. Si tratta in questo caso di: Berté Rosario, Brunini Giuseppe, Buta Francesco, Caizzone Giuseppe, Cento Vito, Corso Alessandro, De Luca Giovanni, Denaro Gaetano, Di Salvo Salvatore, Duello Francesco, Giannetto Antonio, Giannetto Salvatore, Laganà Vincenzo, Lisciotto Francesco, Musolino Fortunato, Nania Andrea, Ponticorvo Lucio e Zammataro Agostino, in relazione a tutti i capi di imputazione relativi alla violazione delle norme sull’applicazione delle accise (in cui è loro contestato il reato di cui all’articolo 40, lettera “c” del Decreto legislativo 504/1995, “perché il fatto, a seguito della modifica delle normativa, non è più previsto dalla legge come reato”. Il Tribunale ha, infatti, riconosciuto, come si legge nelle motivazioni della sentenza, che, nonostante le prove raccolte nel corso dell’indagine, la recente modifica normativa ha determinato l’impossibilità di perseguire penalmente i reati contestati, relativi alla violazione delle accise. La sentenza rappresenta un’applicazione diretta del principio di legalità, secondo cui nessuno può essere punito per un fatto che la legge non considera più reato. Per le stesse 18 persone prosciolte per la violazione delle norme sulle accise applicate ai carburanti, inizierà, in relazione alla contestazione del solo reato di furto aggravato di gasolio, il processo dinanzi ad altro giudice monocratico del Tribunale di Barcellona, la dottoressa Silvia Spina, la cui prima udienza è stata fissata per il prossimo 23 aprile. La lista delle persone coinvolte nel procedimento si è assottigliata perché, oltre alle tre assoluzioni nel merito decise a conclusione dell’udienza predibattimentale, in precedenza, per altri tre imputati il procedimento era stato sospeso per la richiesta di messa alla prova, in quanto gli stessi indagati si sono avvalsi della possibilità prevista dall’ordinamento per evitare il processo penale attraverso un periodo di lavori di pubblica utilità. Si tratta di: Giuseppe Barbera, di Messina, difeso dall’avvocato Nino Cacia del foro di Messina; Giuseppe Cambria, di Milazzo, assistito dall’avvocato Gaetano Pino del foro di Barcellona; e Angelo Cavallaro, di Messina, difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro.

La vicenda giudiziaria trae origine da un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Milazzo nel 2023, durante la quale erano stati rinvenuti bidoni contenenti gasolio esente da accise presso le abitazioni e i depositi di diversi indagati. Le intercettazioni telefoniche avrebbero evidenziato la consapevolezza degli imputati riguardo alla necessità di eliminare ogni traccia del carburante, ritenuto illegittimamente detenuto. Secondo la pubblica accusa, rappresentata dal procuratore Giuseppe Verzera e dalla sostituta procuratrice Emanuela Scali, che hanno coordinato le indagini preliminari, il carburante sarebbe stato sottratto in più occasioni dai rimorchiatori della compagnia per cui molti degli indagati lavoravano. Fonte: Gds