20 Febbraio 2025 Giudiziaria

Crac bar Curtatone a Firenze: condannato Giovanni Sutera, killer di Graziella Campagna

Per il crac del bar Curtatone il tribunale di Firenze ha condannato Renato Sutera a 7 anni di reclusione e il fratello Giovanni a 4 anni e due mesi con l’accusa di bancarotta e alla pena accessoria della inabilità all’esercizio dell’impresa commerciale e l’incapacità a svolgere uffici direttivi. La sentenza è del 19 dicembre scorso.

I due fratelli siciliani sono stati invece assolti (con formule ampia «perché il fatto non sussiste» e «per non aver commesso il fatto”) dall’accusa di truffa, anche tentata, ai danni dello Stato e da alcuni episodi intestazione fittizia di quote delle società che sono succedute per gestire la pasticceria Curtatone, tra le più note di Firenze. I giudici hanno dichiarato la prescrizione per altri episodi di intestazione fittizia.

Giovanni Sutera era stato condannato all’ergastolo per il rapimento e l’omicidio della 17enne Graziella Campagna, commessa di una lavanderia di Villafranca Tirrena (Messina), uccisa il 12 dicembre 1985. Poi, prima dei fatti fiorentini, il tribunale di sorveglianza di Firenze lo sottopose alla libertà condizionale, ed era dipendenti di una delle società che si erano succedute nella gestione della pasticceria fiorentina.

Nel giugno 2022 Sutera ha ottenuto la semilibertà. Durante la giornata il sessantenne può uscire dal carcere per andare a fare volontariato presso un'associazione di Firenze che fornisce assistenza agli anziani mentre la sera deve tornare in cella.

Dopo il via libera, è stato trasferito dal carcere di Prato a quello di Sollicciano in modo da poter raggiungere più agevolmente l'associazione in cui presta la sua opera di volontario. Giovanni Sutera in passato aveva già goduto del regime della libertà condizionale, che non prevede il rientro in carcere la sera. Gli fu sospesa nel 2018, dopo che era stato arrestato in un'inchiesta sulla gestione del bar Curtatone e su un presunto traffico internazionale di stupefacenti.

L'avvocato Augustin ha deciso di chiedere la semilibertà dopo l'assoluzione del suo assistito nel processo in cui era accusato di traffico di droga. Il 5 giugno del 2020 infatti i fratelli Giovanni e Renato Sutera furono assolti 'perché il fatto non sussiste' dall'imputazione di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio. L'accusa era quella di aver finanziato una coltivazione di marijuana in Spagna, che poi sarebbe stata destinata al mercato italiano.

Sempre lui il 4 maggio 1982 partecipò a Firenze a una rapina in cui i banditi uccisero l’orefice Vittorio Grassi. Fuori dal carcere Giovanni Sutera gestiva il bar con il fratello Renato.