Aperta la seconda fase delle procedure di raffreddamento in Caronte & Tourist SPA Area Stretto
E’ stata aperta la seconda fase delle procedure di raffreddamento da parte della RSU C&T SPA, deputata anche a rappresentare i lavoratori che operano all’interno dell’Area Stretto.
“Purtroppo, ci preme constatare – scrive in una nota RSU Caronte & Tourist – che, nonostante le premesse che si erano create in occasione della firma dell’ultimo accordo di febbraio u.s ., che prevedeva un integrativo per il personale di bordo, al fine di diminuire la sperequazione esistente tra i dipendenti cosiddetti anziani inquadra ti con vecchi contratti aziendali, e quelli di più recente assunzione, nonché la trasformazione contrattuale per il personale operativo di terra, che è passato dal CCNL Multiservizi al CCNL per il settore privato per l’industria armatoriale, continuano a persistere situazioni di differenze so stanziali tra i dipendenti, soprattutto per il personale di terra. Infatti, registriamo con rammarico, delle differenze sostanziali sia nel pagamento delle competenze, sia nella gestione organizzativa del personale operativo di terra all’interno dell’impianto. Quest’ultimo si ritrova a fare dei turni gravosi con sforamento sistematico dell’orario ordinario di lavoro, in assenza inol tre di retribuzione per la parte eccedente. Tutto questo li pone in una condizione di diversità rispetto al personale che ha avuto sempre riconosciuta l’applicazione del contratto di settore. In un contesto in cui l’azienda tiene a stigmatizzare, e rendere una falsa immagine di unità coi i suoi dipendenti con l’organizzazione di eventi sociali, e, meeting natalizi, senza dare risposte concrete alla RSU. Con la seconda fase delle procedure di raffreddamento – conclude la nota – ci auspichiamo delle risposte anche da parte delle Istituzioni che hanno visto un impegno aziendale, attualmente disatteso, a di minuire le distanze di trattamento tra i dipendenti in forza all’interno dell’Area Stretto, e, al fine di scongiurare conseguenze che possano portare ad ulteriori conflitti sia nel sistema trasporto marittimo della nostra regione, che all’interno della stessa holding”.