19 Settembre 2024 Giudiziaria

Mafia dei pascoli: fondi pubblici ai Messina Denaro

Per ben otto anni, lo Stato italiano e l’Unione europea hanno erogato sussidi per l’agricoltura a Rosalia e Anna Patrizia Messina Denaro, sorelle del boss di Cosa nostra, Matteo Messina Denaro. Nonostante i legami diretti con la mafia, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) ha continuato a distribuire contributi a partire dal 2015. A rivelarlo è stato il Quotidiano di Sicilia, che ha scoperto un pagamento di circa 3.000 euro destinato alle sorelle nel 2019, anche se questo rappresenta solo una minima parte. Dal 2015 al 2023, le due donne hanno ricevuto ulteriori fondi per la gestione dei loro terreni. Rosalia ha ottenuto circa 12.000 euro per la gestione di dieci ettari a Castelvetrano, mentre Anna Patrizia ha percepito quasi 5.000 euro per quattro ettari. “La signora Anna Patrizia Messina Denaro - fanno sapere dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura - ha ricevuto pagamenti dal 2015 al 2023 per un totale di 4701,99 euro, per le campagne 2015, 2017 e 2018. Relativamente invece agli importi richiesti per un totale di euro 14.530, sette dei quali relativi alle campagne 2019, 2020 e 2021, non è stata effettuata alcuna erogazione. Per quanto riguarda la signora Rosalia Messina Denaro - ha proseguito Agea - ha ricevuto pagamenti dal 2015 al 2023, per le relative campagne, per un totale di 11.973,70 euro, per un importo annuo medio di circa 1300 euro”.
Ciò che sorprende in questa vicenda riguarda anche i controlli associati all’erogazione dei fondi. Nonostante i sospetti relativi ai legami con il fratello latitante, per le sorelle Messina Denaro è bastato presentarsi come semplici agricoltrici per accedere ai sussidi senza incontrare ostacoli. Questo ha sollevato numerosi dubbi sull'efficacia del sistema di controllo, che dovrebbe verificare con attenzione chi può accedere a tali fondi, i quali, vale la pena ribadire, sono pubblici e, in questo caso, erogati per terreni ad alto rischio di infiltrazione criminale. L’Agea ha dichiarato che i pagamenti alle sorelle Messina Denaro sono stati possibili poiché non erano stati emessi provvedimenti interdittivi nei loro confronti. Tuttavia, l’agenzia ha adottato misure precauzionali, sospendendo ulteriori erogazioni in attesa di riscontri dalla banca dati antimafia. Inoltre, per migliorare i controlli, Agea ha iniziato a implementare nuove tecnologie per monitorare le richieste di sussidi e prevenire frodi, come il sistema comunitario Arachne, che consente di incrociare dati provenienti da database internazionali per identificare soggetti a rischio. La vicenda ha attirato anche l’attenzione della Commissione Europea, che ha ribadito l’obbligo per gli Stati membri di garantire che i fondi erogati siano utilizzati in modo legittimo. Uno degli aspetti più preoccupanti riguarda però gli importi erogabili. Per somme inferiori a 25.000 euro, la legge non prevede controlli approfonditi, il che apre la porta a possibili frodi e abusi. Non si può infatti escludere che altre persone legate alla mafia abbiano ricevuto finanziamenti simili.