Il sequestro di navi a Caronte&Tourist. La Cassazione rigetta il primo ricorso
Sono in corso più fronti giudiziari per il maxi sequestro che questa estate ha colpito la società di navigazione Caronte&Tourist Isole Minori. Un sequestro per equivalente che è frutto dell’inchiesta della Procura in cui si ipotizzano tra l’altro la truffa e la frode in pubbliche forniture, con al centro l’appalto per la gara regionale da 44 milioni del 2016 per le rotte con le isole minori.
Il più recente è la decisione della seconda sezione penale della Cassazione che in relazione al maxi sequestro ha rigettato il ricorso tecnico delle difese sui suoi presupposti e sulla sussistenza dei reati contestati, elementi decisi in prima istanza dal gip e poi confermati dai giudici del Riesame, ma che il pool dei difensori contestava anche per le modalità operative del sequestro e per il cosiddetto periculm in mora. Ed anche per «... assenza di autonoma valutazione da parte del Gip degli elementi indiziari afferenti il fumus commissi delicti, in uno con l’omessa valutazione degli elementi forniti dalla difesa, già acquisiti al fascicolo processuale in data antecedente l’emanazione del provvedimento cautelare reale...».
La Suprema Corte il 21 dicembre dovrà occuparsi anche di un altro ricorso presentato dai legali della compagnia, in questo caso per “abnormità del provvedimento”.