9 Ottobre 2023 Giudiziaria

E’ UFFICIALESalvatore Cuzzocrea SI È DIMESSO da rettore. “Trascinato nella macchina del fango”

Il rettore dell'Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea, ha deciso di dimettersi. Di conseguenza, non sarà più lui il presidente della Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane. Alla base di questa decisione, lo scandalo degli oltre due milioni di euro di rimborsi a suo favore, incassati tra il 2019 e il 2023, e i 122.300 euro incassati in soli nove mesi dalla "Divaga Srl", una società agricola, con sede a Viagrande, nel Catanese, di proprietà sua e della moglie e amministrata e rappresentata dalla madre.

L’inchiesta per la morte nel maneggio – La Divaga possiede il maneggio “La Cuadra” alle falde dell’Etna, precisamente a Viagrande. In quell’impianto lo scorso 22 agosto però, ha perso la vita in circostanze ancora da chiarire, il 25 albanese AlinTelianu. Il ragazzo lavorava da anni nel maneggio, ancora oggi nella pagina del sito de La Cuadra risulta il suo cellulare nei contatti per la segreteria. Secondo le prime ricostruzioni della compagnia di Acireale, il ragazzo sarebbe stato schiacciato dalla moto pala, che in precedenza guidava, contro un muretto nella mattinata di agosto. Fonti giudiziarie riferiscono a ilfattoquotidiano.it che la Procura di Catania ha aperto un’inchiesta per omicidiocolposo, ha già disposto l’autopsia sul cadavere e acquisito i filmati video interni ed esterni del maneggio. Risultano esserci iscritti nel registro degli indagati, ma sui nomi al momento vige riservatezza.

La denuncia – La denuncia di Paolo Todaro, componente del senato accademico, è finita sul tavolo della ministra dell’università e della ricerca Anna Maria Bernini, del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, del collegio dei revisori dei conti dell’ateneo di Messina, ma anche alla Guardia di finanza e alla Procura di Messina, alla Corte dei conti e all’Anac. Secondo i dati consultabili dal portale universitario, il rettore avrebbe incassato negli anni “40.324,44 euro al mese” di rimborsi, circa “1.920,21 euro al giorno, esclusi i sabati e le domeniche”. “Una dinamica dei rimborsi – scriveva Todaro nella nota inviata ai revisori dell’ateneo – che avuto un crescendo sistematico: da 157.327 euro nel 2019, una media di 13.110 euro di rimborsi al mese, fino ad arrivare nel 2022 alla cifra di € 828.465 euro, con una media di € 69 mila euro di rimborsi al mese”.

Di seguito la lettera inviata dal rettore alla comunità accademica.

A tutta la Comunità Accademica.

Care Studentesse e cari Studenti, Care Colleghe e cari Colleghi, Amiche ed Amici del personale tecnico amministrativo,

ho scelto finora di non rispondere alle accuse che mi vengono mosse attraverso gli organi di stampa non per mancanza di rispetto dell’importante e fondamentale ruolo dei giornalisti che, in forza dell’art. 21 della Costituzione, hanno il diritto-dovere di cronaca.

Speravo che le imminenti elezioni del successivo Rettore del nostro Ateneo avrebbero “rasserenato” gli animi, ma, nelle ultime ore, mi sono reso conto che si è determinato un clima conflittuale che, a mio avviso, rischia di non consentire un confronto pacato su programmi e obiettivi che la nuova governance dovrà portare avanti.

Desidero, invece, indirizzare questa lettera principalmente ai tanti, tantissimi studenti che hanno scelto l’Ateneo di Messina per la propria crescita culturale. Quest’anno si è raggiunto il picco delle iscrizioni che rimane il principale “termometro” del “benessere” della nostra Università.

Sono fiero di avere offerto la possibilità ai nostri giovani di formarsi nella nostra città.

Vi scrivo perché le scelte effettuate durante il mio rettorato sono sempre state ispirate ad un solo obiettivo: rendere l’Ateneo un luogo abitabile e sicuro, attraverso, anche, l’erogazione di ulteriori servizi finalizzati a favorire la partecipazione attiva di ognuno di voi.

Avete avuto modo di verificare come durante questi anni siano stati garantiti momenti di socializzazione, di approfondimento culturale, di incontro e confronto fondamentali per accrescere il vostro senso di appartenenza e le occasioni di crescita culturale.

Non credo che sia necessario fare l’elenco delle azioni migliorative poste in essere. Sono sotto gli occhi di chi vuole vedere le cose con onestà intellettuale.

Il Rettore di un Ateneo è chiamato, quotidianamente, ad esercitare una non facile azione di indirizzo generale, a coordinare, a rappresentare e ad ascoltare le esigenze di tutti, compiendo scelte complesse e assumendosi gravi responsabilità. Sin dall’inizio del mio mandato, mi sono dovuto confrontare con attacchi diretti e indiretti che ho cercato di affrontare con l’unico obiettivo di garantire la serenità necessaria, affinché tutti potessero continuare a svolgere il proprio lavoro, docenti, personale universitario e tutti gli studenti.

Le persone che hanno lavorato al mio fianco conoscono bene il clima che ha accompagnato questi sei anni di rettorato, ma, tutti noi, abbiamo fatto squadra con il solo obiettivo di garantire un clima organizzativo sereno nei Dipartimenti, nelle strutture didattiche e amministrative che, a diverso titolo, fanno andare avanti una macchina molto complessa.

Non è stato certamente un compito facile. Non immaginavo però che, una parte, sia pure minoritaria, piuttosto che rappresentare le legittime perplessità o le diverse opinioni, con le modalità previste dai diversi regolamenti e/o durante le sedute del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione avrebbe dedicato tempo ed energie col solo fine di screditare l’immagine dell’Ateneo e del Rettore. Un loro diverso contributo sarebbe stato più utile ed efficace se reso nella corretta dialettica istituzionale.

Sono fiero di aver promosso l’acquisto di nuove strutture e l’ammodernamento di quelle esistenti.

Sono fiero di avere istituito la Società Sportiva Dilettantistica UniMe garantendo agli studenti la possibilità di fruire gratuitamente degli impianti sportivi.

Sono fiero di aver dedicato tempo ed energie, per garantire un ampio reclutamento di giovani ricercatori. Giovani che rappresentano il futuro del nostro Ateneo e che sapranno trasmettervi le loro competenze e il loro entusiasmo.

Sono fiero di essermi assunto le responsabilità di garantire una significativa crescita qualitativa e quantitativa del personale tecnico-amministrativo.

Rivendico la mia scelta in questi anni di non aver mai fatto clamore mediatico per difendermi dai tanti e immotivati attacchi restando con fermezza nel solco dei rapporti istituzionali ed evitando di farmi trascinare, e trascinare l’Ateneo, “nella macchina del fango” come auspicato sin dal principio da qualcuno.

Ho sempre dedicato ogni mia energia per ridare a questa Università almeno in parte ciò che dalla stessa ho avuto in termini di crescita culturale, umana e professionale.

Come sapete, mi sono laureato a Messina e, dopo esperienze in altre istituzioni universitarie e all’estero, ho scelto di rientrare nella mia città e nel mio Ateneo. Ho avuto importanti occasioni per migliorare le mie conoscenze scientifiche e mi sono impegnato per mantenere alto il nome dell’Istituzione.

Siate orgogliosi del Vostro Ateneo e siate stimolo e motivo di continui e crescenti miglioramenti nell’offerta formativa, nelle strutture e nei servizi con quel rispetto, quella misura che vi caratterizzano.

Per quanto riguarda la mia persona, non posso consentire che questo attacco mediatico continui oltre a discapito dell’immagine del mio Ateneo. Dietro al mio operato e alle mie scelte ci sono tantissime persone che in questi anni non si sono risparmiate, che hanno lavorato giorno e notte, che hanno fermamente creduto che la nostra Università avesse notevoli margini di miglioramento. Non posso permettere che la campagna elettorale ruoti attorno alla mia figura.

Non posso consentire che qualcuno continuamente metta in discussione ciò che a tutti è evidente: il nostro Ateneo è cresciuto negli ultimi sei anni anche e soprattutto grazie a tutti coloro che ci hanno creduto e non si sono mai risparmiati.

L’orgoglio, l’unione di intenti, il senso di appartenenza hanno raggiunto, a mio avviso, l’apice nel periodo dell’Emergenza Covid. Mi auguro che ognuno di voi ritrovi lo stesso spirito e continui ad alimentare il senso di appartenenza e lo spirito di servizio.

Auspico che il nuovo Rettore e la nuova Governance siano in grado di migliorare quanto già fatto e proporre ulteriori e nuove iniziative.

Per i motivi sopra esposti, sereno e consapevole del mio operato, nel rispetto dell’Istituzione, ma soprattutto nel rispetto del lavoro svolto dal personale che, a diverso titolo, ha contribuito alla crescita del nostro Ateneo, e ancor di più, nel rispetto di ognuno di voi e al fine di garantirvi quel clima sereno e accogliente secondo me indispensabile, ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni, che formalizzerò nei modi previsti dalle attuali norme che regolano il funzionamento delle nostre Università.

Scelta che deriva unicamente dal profondo rispetto che nutro per le Istituzioni e per il sistema Universitario Italiano che ho l’onore di rappresentare e per ciascuno di voi, per la mia famiglia e per me stesso".

Fuori anche dalla Crui.

Le dimissioni di Salvatore Cuzzocrea dall’incarico di rettore dell’Università di Messina lo portano fuori anche dalla presidenza della Crui, automaticamente. «Sento la necessità - afferma Cuzzocrea in una lettera inviata alla Crui - di condividere con Voi le motivazioni che mi hanno determinato a rassegnare le dimissioni dalla carica di Rettore dell’Università degli Studi di Messina. Ho dovuto registrare negli ultimi mesi un progressivo e sempre più violento attacco alla mia persona e all’Istituzione da me rappresentata. La mia designazione quale Presidente della Crui ha certamente acuito condotte e azioni finalizzate ad alterare la dialettica e il confronto all’interno dell’Istituzione Accademica investendo un terreno di facile presa mediatica. L’inopinata e illegittima richiesta di indizioni dell’elezioni è stato il primo segnale di tale campagna che deve ritenersi 'pianificatà anche con sortite temporalmente calibrate e oltremodo ingenerose. Tale strategia, che è chiaramente scevra da ogni rispetto e attenzione per le Istituzioni tutte, mi ha imposto di fare quanto oggi in mio potere per garantire una immediata difesa e serenità all’intero sistema Universitario. Sono certo che, così chiarita, la mia decisione sarà da Voi compresa».

LE RICHIESTE DI DIMISSIONI DI VERDI E SINISTRA.

Il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Filiberto Zaratti aveva richiesto nei gironi scorsi l'allontanamento del vertice dell'ateneo dall'incarico. "La ministra Bernini intervenga subito per ripristinare legalità, trasparenza e onorabilità dell'ateneo di Messina dove il rettore Cuzzocrea, anche presidente della Crui, sembra aver speso diversi milioni su cui sono necessari approfondimenti contabili - aveva affermato Zaratti nella commissione Affari costituzionali della Camera, Filiberto Zaratti. "L'8 settembre scorso il dottor Paolo Todaro, componente del Senato accademico dell'Ateneo di Messina, aveva già inoltrato una nota ai vertici" dell'università "e al ministro dell'Economia per sollecitare opportuni controlli. Il rettore Cuzzocrea - prosegue Zaratti - avrebbe chiesto rimborsi per spese personali eludendo le procedure di contabilità pubblica e non curandosi della possibilità di compensare l'Iva a debito con quella a credito, generando indirettamente un danno economico all'ateneo che verserebbe più di quanto dovuto all'erario oppure, nel caso di fatture estere, evitando il versamento dell'Iva a favore dello Stato". "Infine, da qualche quotidiano nazionale si è appreso che risulterebbero rimborsi effettuati come trasferte istituzionali in concomitanza di eventi ippici ai quali il Rettore Cuzzocrea ha partecipato come fantino", conclude il deputato.

Il segretario generale della Gilda Fgu Unams Arturo Mauliu, l'organizzazione del sindacalista Paolo Todaro che ha fatto "esplodere" il caso, aveva scritto ai vertici di governo: "La ormai arcinota vicenda che vede coinvolto in prima persona il Rettore dell’Università di Messina in quanto tale, nonché come Presidente della CRUI, sta prendendo una piega per alcuni versi inaspettata, perché oltre ai noti fatti di natura sindacale relativi allo scontro con il nostro locale responsabile del Dipartimento Università della FGU, Paolo Todaro, stanno emergendo fatti non direttamente collegati a ciò, ma al tempo stesso non disgiunti dal suo ruolo di Rettore - si legge - di responsabile di un Programma Interdipartimentale nella AOU, o per la sua attività imprenditoriale per pagamenti di forniture e servizi resi a una società agricola del Catanese che risulterebbe di proprietà sua e della moglie, ma amministrata dalla madre dello stesso Rettore. Un quadro evidentemente poco chiaro, ma sarà compito degli organi competenti accertare se i fatti di cui trattasi si siano svolti nel rispetto delle norme o meno. Ci preme invece rimarcare, nell’attività del Rettore Cuzzocrea il danno prodotto dalla sua gestione alla sanità universitaria, con il tentativo di portare fuori dalla AOU, in una fondazione, le attività maggiormente remunerative svolte dall’Azienda Ospedaliera Universitaria, l’aver emarginato, di fatto, i rappresentanti sindacali del personale universitario, tutto, escludendolo dalla contrattazione integrativa aziendale e persino impedendo agli stessi dipendenti universitari in assistenza di poter votare per la RSU Universitaria, fatti questi gravissimi e, a nostra conoscenza, accaduti solo in questo Ateneo e in questa azienda ospedaliera universitaria".