Tutti i nomi – Barcellona P.G: Sversavano i rifiuti negli alvei di torrenti Mela e Patrì. 66 persone indagate, 14 camion sequestrati
Dalle prime ore della mattinata, i Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto hanno eseguito i sequestri preventivi, emessi con decreti dei GIP del Tribunale Giuseppe Sidoti, di 14 autocarri, del valore complessivo di oltre 1 milione di euro, appartenenti a diverse ditte della zona, nonché la misura cautelare interdittiva del “divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali per la durata di un anno” a carico del titolare di un’impresa.
I provvedimenti sono stati adottati, nell’ambito di due procedimenti iscritti per i reati di “realizzazione di discarica abusiva”, “combustione illecita di rifiuti” e “abbandono di rifiuti”, a seguito delle indagini condotte dai Carabinieri delle Stazioni di Merì e Terme Vigliatore, sotto il coordinamento della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto diretta dal Procuratore Capo Giuseppe Verzera, che hanno documentato numerosi sversamenti illeciti di rifiuti nei greti dei torrenti Mela e Patrì e che vedonocomplessivamente 66 persone indagate, tra cui titolari di imprese del settore edile, della lavorazione del legno, di prodotti agricoli, del commercio del ferro e del trasporto merci, oltre a ristoratori, proprietari di officine meccaniche, attività commerciali e cittadiniresidenti della zona.
Le indagini, effettuate anche attraverso l’analisi meticolosa di numerosi video, acquisiti con l’utilizzo di telecamere occultate nei pressi dei due corsi d’acqua, hanno consentito di accertare le condotte degli indagati, i quali, come evidenziato nei provvedimenti giudiziari, hanno concorso in uno scempio del territorio con la riduzione dei torrenti, sottoposti a vincolo paesaggistico e largamente prosciugati per lunghi periodidell’anno, ad una vera discarica, facendone oggetto di una selvaggia aggressione ambientale.
Gli indagati, con più condotte ripetute nel tempo e documentate dal maggio al dicembre 2022, in più punti dei torrenti, in assenza di alcuna autorizzazione, avevano trasportato e sversato nei greti dei fiumi rifiuti di vario tipo, anche pericolosi e in particolarescarti delle attività di impresa, tra cui materiale edile, in ferro, legno, fino ad arrivare a derivati della lavorazione di alimenti o prodotti da animali da allevamento. In alcuni casi, i rifiuti, dopo essere abbandonati, erano stati addirittura incendiati, con fiamme che avevano prodotto un’intensa nube di fumo e che non si erano propagate grazie alle non favorevoli condizioni metereologiche.
Secondo le richieste effettuate dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, che trovano conferma nelle ordinanze dei GIP, il fenomeno è da ascrivere alla volontà degli indagati, “totalmente insensibili alla salvaguardia del patrimonio naturalistico nel cui ambito pure loro vivono e operano”, di “non seguire le procedure - affrontando i relativi costi - normativamente previsti per lo smaltimento dei rifiuti, e così rovinando, in maniera che appare irreversibile, un patrimonio naturalistico che appartiene all'intera collettività” e che abbraccia i territori dei Comuni di San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, Merì, Barcellona Pozzo di Gotto e Terme Vigliatore.
Nei due procedimenti penali, come anzidetto, sono indagati anche 31 residenti della zona, i quali risponderanno dei reati di abbandono di rifiuti, le cui pene variano dai 6 mesi a due anni di reclusione, e che sono stati sorpresi dalle telecamere predisposte dai Carabinieri, mentre, utilizzando le proprie autovetture, gettavano rifiuti di natura domestica.
I nomi degli indagati.
Nel dettaglio i sequestri operati ad imprenditori e alle società persone giuridiche nell'ambito del monitoraggio per il torrente Mela hanno riguardato gli imprenditori: Pietro Venuto, Stefano Venuto, Giovanni Torre, Antonino Bucolo, Giuseppina Milioti, Santi Pino, Marino Michele Antonino Stramandino. Indagate quali persone giuridiche anche le società di riferimento. Si tratta della Bitumer s.r.l., Venumer s.r.l., Pino s.r.l., S. Giacomo s.r.l. E in questo gruppo di indagati è stato disposto il sequestro preventivo di 3 autocarri intestati alla società Venumer s.r.l. Nell’elenco manca ancora un imprenditore e la società di riferimento: pur risultato indagato, sia personalmente che come persona giuridica non ha avuto ancora notificato il sequestro del mezzo usato per smaltire rifiuti sia nel Mela che nel Patrì. Il Gip non ha invece accolto la richiesta di applicazione, nei confronti di Santi Pino e Marino Michele Antonino Stramandino, della misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività professionali e imprenditoriali, nonché della misura cautelare coercitiva del divieto di dimora nella provincia. Al contempo ha rigettato la richiesta di sequestro preventivo dell’area lungo il torrente Mela. Richiesta avanzata per impedire che il greto resti una sorta di cloaca di rifiuti solidi e liquidi ed una sorta di “strada” delle illegalità. Nell'ambito delle attività investigative intraprese a tutela del torrente Patrì, indagato ed effettuati sequestri nei confronti degli imprenditore Giovanni Sofia di Barcellona, l'unico ad avere avuto applicata la misura cautelare dell'interdizione per un anno dell'attività imprenditoriale.
A seguire risultano indagati Felice Munafò, Sebastiano Bilardo, Giuseppe Murgo, Ignazio Ettore Rosina, Domenico De Pasquale, Antonino Perdichizzi, Mariano Perdichizzi, Petre Costantin, Antonino Drago, Diego Giuffrida, Bartolo Bisignano, Antonino Caliri, Salvatore Lo Monaco, Giuseppe Cappellano, Nita Costache, Cati Costache. Quali persone giuridiche risultano indagate le seguenti società: Gicap costruzioni s.r.l., Sant’Anna derivati agrumi s.r.l., GV Trasporti s.r.l. Anche in questo caso nell'elenco manca ancora il nome di un altro imprenditore e della società di riferimento. Per il gruppo dei 31 indagati, costituito in prevalenza da residenti, si procede separatamente per il reato di abbandono di rifiuti.