Sicurezza nei luoghi di lavoro, monitorati tutti i cantieri. Sospese 9 attività, 14 persone deferite alla Procura
Sicurezza nei cantieri, lavoro nero, sfruttamento. Realtà nascoste, sommerse, che, però, si riscontrano quotidianamente in molte attività, soprattutto al Sud. E i riflettori si riaccendono a Messina e in provincia. Proseguendo le attività già avviate nel 2022, nel quadro delle iniziative finalizzate alla prevenzione e alla repressione dei reati inerenti alla sicurezza sui luoghi di lavoro, durante il primo semestre dell’anno in corso, i carabinieri del Comando provinciale di Messina, d’intesa con il dirigente dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, l’architetto Enrico Zaccone, come anche ribadito nel più ampio ambito del Protocollo di intesa stilato dalla Prefettura di Messina con tutti gli enti provinciali coinvolti nella tematica, hanno condotto una serie di interventi, attraverso una permanente campagna di periodici controlli congiunti ai cantieri edili, pubblici e privati dislocati nella provincia peloritana.
Le attività ispettive sono state eseguite, a tappeto, con cadenza bisettimanale, sui 108 Comuni messinesi, dai militari delle 9 Compagnie dei carabinieri dislocate in tutta la provincia, assieme ai militari del Nucleo carabinieri Ispettorato del Lavoro del capoluogo.
In particolare, nei primi 6 mesi dell’anno in corso, i carabinieri di Messina e i militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno condotto ispezioni in 20 imprese edili attive in cantieri presenti nelle diverse località della provincia, effettuando verifiche su 50 posizioni lavorative. All’esito delle attività svolte, sono state rilevate irregolarità in 11 ditte, delle quali 9 sono state sottoposte alla sospensione temporanea delle attività per la presenza di gravi violazioni in materia di sicurezza del lavoro, mentre la sospensione di altre 2 ditte è stata dovuta alla presenza di lavoratori “in nero”.
Le irregolarità hanno riguardato, principalmente, la mancata adozione di misure tecniche e organizzative volte a evitare pericoli di caduta da impalcature e ponteggi, i cosiddetti pericoli da “lavoro in quota”, come, ad esempio, la mancata installazione di protezioni verso il vuoto. Gli altri illeciti rilevati sono stati quelli connessi con ulteriori rischi dei lavoratori, come la mancata fornitura di dispositivi di protezione individuale e la messa in sicurezza dei cantieri, nonché l’inosservanza degli obblighi relativi alla formazione dei dipendenti.
A seguito delle criticità e delle omissioni rilevate a carico dei datori di lavoro e dei vari responsabili della sicurezza dei lavoratori, sono state deferite all’autorità giudiziaria complessivamente 14 persone e comminate sanzioni e ammende per l’ammontare complessivo di circa 250mila euro.
Come già constatato nell’analisi dei risultati dello scorso anno, a fronte delle riferite irregolarità riscontrate sotto il profilo della sicurezza nei cantieri, è emerso, d’altro canto, un dato confortante relativo agli aspetti di natura previdenziale e contributiva: infatti, tra i 50 lavoratori controllati, solo tre sono risultati non regolarmente assunti, cioè in “nero”. Questo dato può essere interpretato come un segno di un’attenzione alla regolarizzazione degli operai delle ditte controllate, soprattutto se impegnate nei cantieri pubblici.
La campagna dei controlli dei carabinieri del Comando provinciale di Messina e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, nel settore edile, proseguirà anche per il semestre in corso, con l’obiettivo di mantenere elevata e costante l’attenzione sulla specifica delicata tematica, confermando l’incisiva e permanente azione di prevenzione e contrasto dei carabinieri e dell’Ispettorato del Lavoro.