Il decano dell’Università fissa le elezioni. Ma i vertici dell’Ateneo si oppongono
Si surriscalda il clima all'Università di Messina in vista delle elezioni per il Rettorato. E se già nei mesi scorsi i casi di "tensione" si erano manifestati con dichiarazioni al veleno e le prime candidature adesso la vicenda si arricchisce di una nuova pagina. La polemica tra il decano, il prof. Letterio Bonina (ordinario di Virologia), e i vertici dell'Ateneo. Polemica esplosa a seguito di una lettera che il decano ha inviato ai colleghi, nella quale annuncia di aver indicato la data delle elezioni e accusa il rettore Cuzzocrea e il direttore amministrativo di non aver dato corso al decreto.
"Cari colleghi - scrive Bonina - quale Decano dell’Università degli Studi di Messina desidero informarvi di avere trasmesso agli uffici competenti il decreto di indizione delle elezioni a Rettore per il sessennio 2024-2030, che trovate in allegato alla presente. Il calendario elettorale indicato è il seguente: 29 settembre 2023, primo turno elettorale; 06 ottobre, secondo turno; 13 ottobre 2023, ballottaggio. Ho ritenuto che i tempi fossero quelli appropriati poiché, nelle ultime settimane, ero stato ripetutamente sollecitato da numerosi esponenti del corpo elettorale, tra colleghi docenti, unità del personale tecnico amministrativo e studenti. Inoltre, come da tradizione del mondo accademico, occorre considerare un congruo periodo di affiancamento tra il rettore uscente e quello neoeletto, specie nell’ottica della programmazione di medio periodo. Nel rispetto dei ruoli istituzionali e secondo prassi, prima di procedere alla trasmissione del decreto, ho informato sia il rettore che il direttore generale circa le mie determinazioni e sono stato invitato dallo stesso direttore generale a inviare il documento al protocollo. Come è noto, la legge, lo Statuto e i regolamenti di Ateneo, conferiscono al Decano piena autonomia in merito alle decisioni riguardanti l’indizione delle elezioni".
Lo stupore per lo stop del direttore generale
Ma a questo punto il prof. Bonina manifesta tutto il suo stupore: "Esprimo la mia sorpresa - si legge ancora - per essere stato invitato dal direttore generale Francesco Bonanno prima e dal rettore dopo, in spregio alle norme che regolano questo particolare procedimento, a “evitare di prendere scelte unilaterali e non condivise e di concordare” con quest’ultimo il contenuto del decreto, date comprese. Desidero ribadire, qualora fosse necessario, che l’autonomia decisionale riconosciuta al decano è garanzia di imparzialità della procedura che viene messa così al riparo da ogni interferenza e/o condizionamento. In questa logica, il decreto da me elaborato deve essere pubblicato, senza che alcuno possa esercitare eventuale potere di veto. Giova ricordare, a riguardo, che lo Statuto dell’Università, all’Art. 9 c. 3, recita: “La convocazione del corpo elettorale per la elezione del Rettore è fatta dal Decano o, in caso di sua assenza o impedimento, dal professore ordinario che lo segue in ordine di anzianità, almeno trenta giorni prima della data fissata per le votazioni. Le votazioni si devono svolgere almeno novanta giorni prima della scadenza del Rettore in carica, secondo un calendario prestabilito e con un intervallo da tre a sette giorni tra una votazione e l’altra. Almeno venti giorni prima della data fissata per le votazioni sono presentate al Decano le candidature, corredate da curriculum e dai relativi programmi”. Trascorse oltre 24 ore dall’invio del mio decreto e non avendo ricevuto alcuna informazione circa la sua pubblicazione, venerdì 21 mattina mi sono personalmente recato dal direttore generale a chiederne notizie, ribadendo l’invito a pubblicarlo. Mi sono sentito rispondere che erano necessari alcuni approfondimenti e, in particolare: se io sia veramente il Decano; se esistano, nell’imminenza delle vacanze estive, le risorse e la possibilità di bandire una gara d’appalto apposita per gestire le elezioni; se esista la disponibilità delle aule indicate nel decreto dove ubicare i seggi. Lascio alla vostra sensibilità la valutazione di tali motivazioni! Il Direttore Generale, quindi, mi congedava dicendo che il decreto non sarebbe stato comunque pubblicato e che mi avrebbe inviato in giornata una nota scritta in cui tutto ciò sarebbe stato formalizzato. A oggi, in realtà, non ho ricevuto nulla. A questo punto sono stato costretto a diffidare l’Amministrazioneaffinché proceda senza indugio alla pubblicazione del decreto di indizione delle elezioni da me sottoscritto nel rispetto – lasciatemi ancora una volta affermare – della legge, dello Statuto e dei regolamenti di Ateneo. Eventuali slittamenti rispetto alla data individuata non potranno che essere addebitati all’attuale amministrazione, visto che questi ingiustificati ritardi non potranno fungere da alibi rispetto al prolungamento dei tempi per l’organizzazione della macchina elettorale: oggi i margini sono ampi, ma ovviamente qualsiasi ostruzionismo li potrebbe ridurre. Questo quanto dovevo per trasparenza alla comunità accademica, impegnandomi a tenervi informato sugli sviluppi della vicenda".