Truffe agricole ai danni dell’Inps, trentuno assolti
Tutti assolti. Cancellate dalla giudice del Tribunale di Messina Rita Sergi le accuse nei confronti di 31 imputati che erano finiti sotto processo per presunte truffe all’Inps legate a terreni e falsi braccianti agricoli. Scagionati Anna Maria Sciammetta, 58 anni, di Patti; Rosario Trusso Alò, 63 anni, di Tortorici; Giuseppe Canfora, 30 anni, di Sant’Agata Militello; Gaetano Canfora, 65 anni, di Tortorici; Carmela Linda Casella, 37 anni, originaria di Tortorici; Teresa Catalano, 66 anni, di Tortorici; Giuseppina Di Mento, 38 anni, originaria di Milazzo; Teresa Di Monaco, casertana di 51 anni; Nadia Destro Pastizzaro, 42 anni, di S. Agata Militello; Sabrina Galati Scansone, 31 anni, di Patti; Rossana Gregorio, 38 anni, di Patti; Cristian Lombardo Facciale, 39 anni, di Sant’Agata Militello; Rosa Maria Lupica Spagnolo, 71 anni, nata a Tortorici; Vincenza Magistro Contenta, 60 anni, di Gioiosa Marea; Mela Musarra, 53 anni, di Sant’Agata Militello; Gino Messina, 71 anni, di Tortorici; Elisabetta Messina, 41 anni, di Tortorici; Carmela Arcodia, 61 anni, originaria di Bronte; Lucia Arcodia Pignarello, 37 anni, di Patti; Antonino Arcodia Pignarello, 46 anni, nato a Milazzo; Calogero Russo, 65 anni, di Longi; Calogero Russo, 41 anni, di Longi; Nunzio Russo, 69 anni, di Longi; Epifania Cinzia Sidoti, 36 anni, di Barcellona; Giuseppa Trusso Alò, 61 anni, di Tortorici; Giuseppe Destro Pastizzaro, 46 anni, nato a Messina; Gabriella Giardina, 45 anni, di Lentini; Giuseppa Lombardo Facciale, 64 anni, di Tortorici; Giuseppa Monastra, 71 anni, nata a Brolo; Antonino Adornetto, 65 anni, nato a Librizzi; Liliana Destro Pastizzaro, 41 anni, originaria di Sant’Agata Militello. Per tutti quanti la pubblica accusa aveva chiesto la condanna a 1 anno e due mesi di reclusione. Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Sebastiano Campanella, Decimo Lo Presti, Lidia Di Blasi e Fabio Di Santo.
Sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine condotte racchiuse e sintetizzate in due capi d’imputazione. Stando alle denunce presentate all’epoca dei fatti (tra l’ottobre del 2014 e il luglio del 2015) alle Stazioni dei carabinieri di Librizzi e Gioiosa Marea, «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, con artifizi e raggiri» ai danni dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale di Messina, «Anna Maria Sciammetta, nella qualità di datore di lavoro e possessore di terreni, ubicati nel territorio di Librizzi e San Piero Patti, gli altri in concorso», nella veste di «lavoratori formalmente assunti», avrebbero presentato le «dichiarazioni di manodopera agricola trimestrale» relative ad alcune annualità, «dichiarando, contrariamente al vero, l’esistenza di svariati rapporti di lavoro in agricoltura in realtà inesistenti». L’Inps sarebbe così indotto in errore e i braccianti formalmente assunti si sarebbero procurati «un ingiusto profitto» in somme di denaro tra indennità di disoccupazione, assegni familiari, contribuzioni pensionistiche e prestazioni per la malattia, «per un totale di 2.385,61 euro per l’anno 2010, 10.655,34 per il 2011, 7.211,71 per il 2012, 28.726,54 euro per il 2013, 48.940,60 per il 2014, 32.630,91 per il 2025». Inoltre l’Inps, indotto in errore, «formava gli elenchi dei beneficiari a cui erogare le indennità, «da reputarsi falsi perché contenenti i nominativi di soggetti che in realtà non svolgevano l’attività di braccianti agricoli».