Condanna ridotta in appello per l’ex pm Giancarlo Longo
Assoluzione solo dall’accusa di corruzione «perché il fatto non sussiste» e riduzione della condanna, che passa da un anno a 7 mesi e 20 giorni, “in continuazione” con le precedenti. È questa la sentenza d’appello per l’ultimo processo in cui era coinvolto l’ex pm Giancarlo Longo, al centro il “sistema Siracusa”. Secondo il collegio presieduto dal giudice Alfredo Sicuro non ci fu quindi corruzione nella vicenda della liquidazione degli onorari ad un consulente dell’ex pm per la perizia sui bilanci del Credito Aretuseo di Siracusa. Una perizia che serviva secondo l’accusa iniziale a sostenere false ipotesi d’accusa e “pilotare” la causa al Tar sulle quote della banca. In quel periodo infatti la Bcc di Pachino, parte civile nel processo, era in trattative per rilevare la banca. Per Longo, che ha finito di scontare la pena di 5 anni patteggiata per il troncone principale, rimane in piedi solo questa condanna. I giudici sulla insussistenza della corruzione hanno accolto la tesi del suo difensore, l’avvocato Bonni Candido, che in sostanza aveva argomento - semplificando -, sul fatto che “un pubblico ufficiale non può corrompere un altro pubblico ufficiale”.