CHIUDE PER SEMPRE IL CINEMA APOLLO. L’IMMOBILE ACQUISTATO DALL’UNIVERSITA’ DI MESSINA
di Enrico Di Giacomo - Adesso è ufficiale. La Multisala Apollo di via Cesare Battisti, angolo S. Filippo Bianchi, storico cinema e punto di riferimento culturale per la città, chiuderà i battenti questa estate. Gli imprenditori Fabrizio La Scala e Loredana Polizzi hanno infatti alzato bandiera bianca. Lo storico immobile, progettato dall’architetto Filippo Rovigo su commissione di Maria La Scala (che negli anni ’40 fu telegrafista sulle navi da guerra e arrivando a Messina dopo il conflitto, convinse un direttore di banca a venderle un terreno su cui volle costruire un cinema) il 19 marzo 1953, ben 70 anni fa, è stato venduto dopo una breve trattativa all'Università di Messina per una cifra che si aggirerebbe sui due milioni e trecento mila euro. La valutazione sull’acquisto era all’ordine del giorno del consiglio di amministrazione del 30 maggio scorso. L'Ateneo Peloritano guidato dal rettore Salvatore Cuzzocrea continua dunque con la sua politica di acquisizione di prestigiosi immobili della città, ricordiamo su tutti l'ex sede della Banca d'Italia di Piazza Cavallotti e l'ex Hotel Riviera. Gli imprenditori messinesi continueranno a gestire il residence di alto livello "CineApollo" e l'Auditorium Fasola, nel quale si continuera' a proporre grandi incontri e progetti. Si riparte il 10 giugno con l'incontro con il grande maestro Marco Bellocchio, in città per presentare la sua ultima opera cinematografica "Rapito", la storia vera di Edgardo Mortara.
Lo stabile acquistato dall'Università è di circa mille metri quadri. Al suo interno ci sono quattro sale che nell'idea della governance di Piazza Pugliatti dovrebbero diventare, a partire da settembre, la nuova sede del DAMS di Messina, il corso di laurea triennale per le discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo istituito nell'Ateneo di Messina nel 2020-2021.
«Abbiamo un accordo di massima – conferma il rettore Salvatore Cuzzocrea a Gazzetta del Sud – che concretizzeremo nel Consiglio di amministrazione di giugno. Questa operazione, se dovesse andare in porto, risponderebbe alla terza missione dell'Ateneo (sono quei processi di interazione diretta dell’Università con la società civile e il tessuto imprenditoriale, con l’obiettivo di promuovere attraverso la conoscenza, la crescita economica e sociale del territorio, ndc). Non metteremo solo il Dams, ma potremmo anche decidere di utilizzare una sala come cineforum per studenti o per la cittadinanza. A Bologna l’ateneo fa già una cosa del genere e può essere un riferimento. Non è ancora chiuso l’accordo, i tecnici delle parti sono in stretto contatto e siamo sulla strada giusta».
27 anni fa la riapertura delle sale cinematografiche.
Nel settembre del 1996 (primo film in programmazione Indipendence Day con Will Smith e Jeff Goldblum), 27 anni fa, la riapertura dopo un lungo periodo di crisi e anni di chiusura. Poi con le esperienze entusiasmanti di “ApolloSpazioArte”, con la chiusura della strada nel dicembre 2017, l'apertura di un residence di alto livello come quello del CineApollo, con stanze tematiche dedicate alla Settima Arte, si era puntato ad un forte rilancio della Multisala. Ma la pandemia di Covid-19 e le piattaforme streaming hanno poi messo in crisi il settore, i progetti, e i bilanci sono andati sempre più in rosso. Infine l'assenza di iniziative da parte dei consigli comunali che si sono succeduti, che avrebbero potuto approvare, come è successo in altre città, apposite norme cosiddette “salva-cinema” per consentire, attraverso apposite convenzioni, la sopravvivenza di sale storiche come l'Apollo, ha fatto si che i due imprenditori gettassero la spugna, stanchi di proclami, attestati di stima e pacche sulle spalle ma anche di poltroncine vuote. Il cinema sta morendo e in fondo è solo colpa nostra.
Foto Edg