MESSINA: LA GIUDICE FASCETTO CONDANNATA A 3 ANNI E 6 MESI
Di Edg - Il giudice del Tribunale di Catania Maria Fascetto Sivillo è stata condannata a tre anni e sei mesi e al pagamento di una provvisionale a favore dell’agenzia di Riscossione.
Lo hanno deciso i giudici del Tribunale di Messina (collegio composto da Grimaldi, Crisafulli e Di Fresco).
Nell'ultima udienza il sostituto procuratore Marco Accolla aveva sollecitato per l'imputata una pena a tre anni e mezzo.
La Fascetto era stata condannata a 3 anni e 6 mesi per tentata concussione continuata ai danni di Riscossione Sicilia, ma la condanna venne annullata con rinvio dalla Corte d'appello ed il processo è quindi ripartito da zero. Prossima udienza il 9 maggio, quando verrà emessa la sentenza.
LA CONDANNA A 3 ANNI E MEZZO IN PRIMO GRADO ANNULLATA A MAGGIO DEL 2021.
La Corte di Appello di Messina il 21 maggio del 2021, aveva annullato la sentenza con cui la Prima sezione penale del Tribunale, presidente dottoressa Letteria Silipigni (pubblico ministero dottor Francesco Massara), in data 25 luglio 2020 aveva condannato il giudice dottoressa Maria Fascetto Sivillo, difesa dal professor avvocato Carlo Taormina, alla pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione, con le pene accessorie dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la risoluzione del contratto con il ministero della Giustizia.
La vicenda che la vede protagonista riguarda il caso di Riscossione Sicilia S.p.a. (sede di Enna) in cui, secondo l’accusa, il magistrato in questione avrebbe “obbligato” alcuni funzionari dell’ente regionale a cancellare cartelle esattoriali a suo carico. Tale tentativo, però, sarebbe stato vano.
Secondo quanto è noto, nel ricevere un atto di pignoramento, avrebbe telefonato a Fabio Maria Sutera, al tempo responsabile della sede in questione, chiedendo la cancellazione della procedura.
Il giudice Maria Fascetto Sivillo, infatti, fu accusata di avere “abusato della sua qualità e dei suoi poteri, compiendo più atti idonei e diretti in modo non equivoco a costringere funzionari di Riscossione Sicilia Spa alla cancellazione di procedure esecutive contro di lei intentate”, secondo quanto sancito dal G.U.P. di Messina nel motivare il rinvio a giudizio.
In Appello, poi, l’accusa propose la riqualificazione del reato che avrebbe integrato gli estremi dell’abuso d’ufficio, con pena ridotta a un anno e mezzo, e non di tentata concussione continuata.
A maggio del 2021 si decise invece per l' annullamento della sentenza con trasmissione degli atti al presidente della Sezione Penale del Tribunale di Messina “per il nuovo giudizio“. Per leggere il testo integrale della decisione, Clicca Qui.
“È un primo passo per la verità – commentò il magistrato catanese Maria Fascetto Sivillo -. Aspetto adesso con fiducia che trionfi la giustizia nella sua complessità, riconoscendo la mia totale innocenza“.