Il “Parco della Moda”: Processo ‘Ombra’, sei prescrizioni per la presunta concussione
Di Leonardo Orlando - Barcellona - Reati prescritti per gli ex amministratori comunali di San Filippo del Mela imputati nel processo scaturito dall'operazione “Ombra”, portata a termine con l'esecuzione di misure cautelari all'alba del 28 aprile del 2017 dai carabinieri del Ros. Furono coinvolti ex amministratori comunali, gli ex sindaci che si sono succeduti alla guida del paese, il dirigente medico Giuseppe Cocuzza, il suo successore Pasquale Aliprandi, l'ex vice sindaco Giuseppe Recupero e l'ex consigliere comunale Massimiliano Ragno, tutti accusati del reato di concussione per induzione indebita in quanto agli stessi – secondo l'originaria accusa che non ha trovato conferma a causa della prescrizione - si contestava di aver ricevuto una dazione di 12 mila euro, per sbloccare l'iter per l'approvazione del Piano particolareggiato che avrebbe portato alla realizzazione del Parco commerciale della moda denominato “Città del commercio, della moda e della tecnologia” che doveva sorgere sulla collina di Archi, nel Comune di San Filippo del Mela.
Un Progetto che si è poi arenato per effetto dell'inchiesta. I giudici del Tribunale di Barcellona, presidente Antonino Orifici, componenti Noemi Genovese e Mariacristina Polimeni, hanno disposto di non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti dei quattro imputati: gli ex sindaci Giuseppe Cocuzza e Pasquale Aliprandi, dell'ex vice sindaco Giuseppe Recupero e dell'ex consigliere comunale Massimiliano Ragno. In particolare il Tribunale ha ritenuto, a seguito di intervento del pubblico ministero Carlo Bray che aveva chiesto la dichiarazione di prescrizione dei reati, di ritenere nei confronti dell'ex sindaco Giuseppe Cocuzza “non sussistente la recidiva a quest'ultimo contestata”, richiesta accolta dal Tribunale tanto che ciò ha consentito che anche per Cocuzza fosse dichiarato di non doversi procedere per intervenuta prescrizione.
Nessuno dei quattro ex amministratori ha dichiarato di rinunciare alla prescrizione. Stessa cosa hanno fatto anche altri due imputati ai quali si contestava un reato assi meno grave. Si tratta di Donato Didonna, di Palermo, presidente del Cda della società “Area srl” con sede a Messina promotrice dell'iniziativa imprenditoriale e di un ex impiegato del Comune di San Filippo del Mela, Antonio Pino, i quali erano entrambi accusati, in concorso con il consulente della stessa società G.G. nel frattempo deceduto, di rivelazione di segreto d'ufficio.
Lo stesso Donato Didonna, la cui società attraverso l'intermediario deceduto avrebbe pagato le tangenti agli ex amministratori comunali per ottenere in cambio la concessione edilizia per la realizzazione del Parco commerciale, pur essendo imputato, si era costituito parte civile con l'avv. Mario Bellavista contro i quattro ex amministratori comunali.
Così come si era costituito parte civile con l'avv. Alessandro Oliva il Comune di San Filippo del Mela del quale nel frattempo era stato eletto sindaco l'attuale primo cittadino Giovanni Pino. Nella difesa sono impegnati gli avv. Tommaso Calderone, Antonino Maio, Alberto Gullino, Carmelo Vinci, Marcello Scurria, Nino Favazzo, Guglielmo D'Anna, Pinuccio Calabrò.
L'indagine aveva preso avvio a seguito di intercettazioni ed osservazioni ambientali che erano state predisposte dalla Dda nei confronti di Rosario Pio Cattafi, ritenuto esponente del sodalizio criminale locale che per i Ros “si rivelava soggetto con grande capacità ad intessere un intricata rete di relazioni clandestine atte a perseguire affari afferenti la realizzazione di opere connesse ai centri commerciali ed agli impianti di produzione delle fonti energetiche alternative”. Fonte: Gazzetta del Sud