Csm, l’ultimo giorno dei consiglieri Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita
Di Sebastiano Ardita - Dopo 4 anni e 4 mesi si è concluso il CSM, una delle esperienze istituzionali più dure, che ha vissuto una pagina buia della storia del nostro autogoverno.
Ritorno alla Procura della Repubblica di Catania dopo aver ascoltato le parole di commiato che mi ha rivolto pubblicamente il presidente della 5 commissione Antonio D’Amato, riconoscendo nel mio impegno “la massima autonomia e la difesa dei magistrati soli”. Un impegno che ho condiviso con Nino Di Matteo, all’interno di una esperienza che ha rafforzato la nostra amicizia, saldata dalla solidarietà, dal sostegno reciproco, dalla unicità degli intenti perseguiti, non solo per la indipendenza dei magistrati e per la lotta alla mafia, ma anche per la difesa dei diritti, della dignità e della umanità delle persone. Obiettivi comuni e mai influenzati dalla nostra differente provenienza culturale.
In bocca al lupo a Felice Giuffrè a Marco Bisogni e a Rosanna Natoli che nel prossimo Consiglio Superiore rappresenteranno la città di Catania nella quale hanno operato professionalmente. Grazie a Voi tutti per avermi sempre sostenuto e seguito in questi anni con passione ed interesse.
Al Quirinale saluto ai membri uscenti e insediamento del nuovo consiglio.
Si è svolta questa mattina al Palazzo del Quirinale la cerimonia di commiato dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura uscente, con gli interventi del Vice Presidente, David Ermini e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e di presentazione dei nuovi componenti. Hanno partecipato alla cerimonia il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, la Presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, il Vice Presidente del Senato della Repubblica, Maurizio Gasparri, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione, Pietro Curzio, ed il Procuratore Generale presso la Corte Suprema di Cassazione, Luigi Salvato. Successivamente ha avuto luogo la seduta di insediamento del CSM nella nuova composizione.
“È stata una consiliatura complessa, segnata da gravi episodi che l’hanno colpita. Malgrado questo, grazie al contributo dei suoi componenti, il Consiglio Superiore ha cercato di superare le profonde tensioni prodotte da quelle vicende, per assicurare il corretto funzionamento degli uffici giudiziari”, ha detto il capo dello Stato.
“Tra le altre iniziative e attività significative, particolarmente proficua si è rivelata l’azione del Consiglio durante l’emergenza della pandemia, nel corso della quale ha sostenuto i dirigenti nella definizione di soluzioni organizzative in grado di assicurare lo svolgimento dell’attività giudiziaria”.
“Efficace è stata anche la diffusione delle buone prassi al fine di rendere più incisiva l’azione giudiziaria su tutto il territorio nazionale, con l’intento di dare impulso a modelli organizzativi efficienti e, dunque, idonei a eliminare i divari nella risposta di giustizia”.