Tragedie e farse tra Gallerie dei Peloritani e Ponte sullo Stretto
Di Antonio Mazzeo - La sfiorata tragedia la mattina del 24 dicembre all'interno della galleria Telegrafo (autostrada A20 Messina-Palermo) per l'incendio di un Tir, ha già avuto pesantissime conseguenze per la vita di decine di migliaia di persone (a Messina e nei comuni tirrenici tra Villafranca e Rometta, lavoratori pendolari, turisti, famiglie che si erano date appuntaento per le festività di Natale, ecc.).
Oggi si saprà se la chiusura al traffico dell'arteria autostradale sarà prorogata nei prossimi 10-15 giorni.
Quanto accaduto ha messo ancora una volta alla luce la fragilità e insostenibilità dell'intero sistema di collegamento viario in Sicilia. Uno scenario, quello dei trasporti, davvero drammatico e che ha già avuto enormi conseguenze dal punto di vista sociale, economico e ambientale.
Cosa ha invece fatto la classe politica-imprenditoriale locale e nazionale? Ha creato, riprodotto e alimentato il Mito del Ponte sullo Stretto: inventare il Nulla per non fare Nulla per assicurare il diritto alla mobilità agli abitanti dell'Isola e ai suoi ospiti.
Nel 2022 i vassalli dei Padrini del Mostro sullo Stretto si sono ridati da fare per oleare ancora ua volta il meccanismo divora-risorse del "collegamento stabile" tra Scilla e Cariddi. Ma il 2022 si conclude con l'incendio della Galleria Telegrafo che ha svergognato ancora una volta l'ignobile farsa di chi condanna il Sud all'immobilità totale.