La truffa dello “Stato teocratico Antartico”: chiuse le indagini per 26 persone, c’è anche una messinese. I NOMI
La Procura di Catanzaro ha chiuso le indagini nei confronti di 26 persone a vario titolo implicate nell’inchiesta denominata “L’isola che non c’è”, incentrata sulla truffa dello “Stato teocratico Antartico di San Giorgio”.
Secondo l’accusa, un gruppo di soggetti si sono «auto-proclamati» cittadini e governanti di un sedicente “Stato Teocratico Antartico di San Giorgio” e, in tale veste, hanno effettuato una massiva campagna di proselitismo nei confronti di un numero notevole di persone che hanno aderito a tale progetto, pagando un corrispettivo per l’acquisto della cittadinanza e di alcuni documenti connessi allo status di cittadino sangiorgese.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, concorso esterno in associazione per delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio, riciclaggio, tentata estorsione, esercizio abusivo di una professione, favoreggiamento, falso.
Gli indagati
La chiusura indagini, vergata dal sostituto procuratore Saverio Sapia, dall’aggiunto Giulia Pantano e dal procuratore Nicola Gratteri, è stata notificata a: Silvio Deni, classe ’57, di Cosenza; Charles (Carmelo) Attard, classe ’63, di Malta; Fabrizio Barberio, classe ’72, di Catanzaro; Damiano Bonventre, classe ’51, di Alcamo; Domenico Bruno detto Mimmo, classe ’54, di Tiriolo; Manuel Casara, classe ’76, di Vicenza; Philip Chircop, classe ’52, di Malta; Luigi Tommaso Ciambrone, classe ’63, di Catanzaro; Lorella Cofone, classe ’63, di Cosenza; Emanuele Frasca, classe ’66, di Squillace; Enrico Gambini, classe ’66, di Teramo; Liliya Koshuba, classe ’56, nata in Uzbekistan e residente ad Alcamo; Cristian Lacalandra, classe ’81, di Lucca; Baldassarre Lauria, classe ‘ 65, di Alcamo; Federico Lombardi, classe ’67, di Teramo; Claudio Martino, classe ’63, di Roma; Luigi Achille Martinucci, classe ’70, di Milano; Anna Maria Mazzaglia, classe ’53, di Messina; Roberto Petrella, classe ’47, di Teramo; Aldo Piattelli, classe ’64, di Roma; Nicola Pistoia, classe ’58, di Catanzaro; Roberto Santi, classe ’58, di Roma; Giuliano Sartoron, classe ’72, di Padova; Carmina Talarico, classe ’62, di Catanzaro; Rocco Viva, classe ’55, di Lecce.
I “benefici” dell’essere sangiorgesi
Stando alle indagini, sottobanco veniva promesso «in cambio dell’acquisto a titolo oneroso della cittadinanza sangiorgese, la possibilità di essere assunti alle dipendenze dello Stato sangiorgese, oppure di fruire di una tassazione fiscale agevolata, di utilizzare i documenti dello stato per circolare liberamente in tutto il mondo, di usufruire di mutualità di vario tipo, di proteggere i beni da eventuali azioni esecutive dello Stato italiano, di ottenere finanziamenti di vario genere, di eludere l’obbligo vaccinale dello Stato Italiano e di esercitare liberamente la professione di medico sul territorio italiano ancorché sospeso o radiato dall’ordine dei Medici».