Messina, il gip revoca le misura interdittiva anche all’imprenditore Vinciullo
C’è un’altra revoca della misura interdittiva da registrare nell’ambito dell’inchiesta sul traffico illegale di rifiuti edili smistato per mesi nella discarica abusiva di Gravitelli, che nelle scorse settimane aveva portato all’emissione di misure cautelari a carico del gruppo Mancuso e di parecchi imprenditori edili messinesi di primo piano.
Dopo la revoca dell’interdizione all’imprenditore Giuseppe Lupò, il gip Monica Marino, il magistrato che ha siglato l’ordinanza di custodia cautelare su richiesta della Procura, ieri ha annullato il provvedimento di interdizione dell’attività anche per il costruttore Vincenzo Vinciullo. Anche in questo caso, così come per Lupò, il pm Casabona aveva dato parere contrario alla revoca.
Il profilo che evidenzia il gip nel suo provvedimento revocativo, in questo caso attiene alla sostanziale estraneità del Vinciullo all’episodio di scarico illegale di materiale edile a Gravitelli, che secondo il gip è invece provato dalle indagini ma ascrivibile ad alcuni suoi collaboratori. Anche alla luce della documentazione prodotta dalla difesa, l’avvocato Isabella Barone.
«L’indagato – scrive il gip facendo riferimento all’interrogatorio di garanzia, che per le misure interdittive segue in ogni caso una tempistica diversa – ha dichiarato di essere amministratore della società Edil Faro srl, la quale si è rivolta alla società Sofia.it soc. Coop. Sociale per dei lavori di scavo per conto terzi, in particolare funzionali alla creazione di un plint, al successivo posizionamento di un silos ed al riempimento del sito nell’interesse della società Rivoira. Trattandosi di una piccola opera ed avendo vari cantieri aperti, i lavori in questione erano seguiti dal suo geometra, Previtera e da suo nipote Vinciullo Filippo i quali avevano piena autonomia, anche di spesa, trattandosi di un lavoro di poco momento.