Pesca illegale e reti killer, maxi sequestro della Guardia Costiera: sanzioni per ottomila euro
La scorsa settimana è stata condotta una complessa attività di vigilanza sulla filiera della pesca, coordinata dall’ 11° Centro di Controllo Area Pesca di Catania. L’attività si è svolta all’interno del Compartimento marittimo di Milazzo finalizzata al controllo ed al contrasto alla pesca illegale: è stata accertata la presenza di 106 FAD (cosiddetticannizzi - Fishing aggregated devices, dispositivi di concentrazione delle specie ittiche, che sono successivamente catturate con i sistemi di reti da pesca a circuizione) sprovvisti dei previsti sistemi di identificazione e segnalamento, per di più realizzati con materiali non conforme alle norme nazionali ed europee in materia di pesca ovvero non biodegradabili.
Sono state comminate sanzioni pecuniarie per un totale di 8000 euro, oltre al sequestro di circa 1 tonnellata di materiale plastico che rappresenta un pericolo per la sicurezza della navigazione ed un’onta alla tutela dell’ambiente marino e costiero. Gli attrezzi illegali sono infatti realizzati con foglie di palma, contenitori e teli di plastica, oltre ad essere sprovvisti del tutto di boe di segnalazione e della marcatura necessaria ad identificare il motopesca di appartenenza.
La pesca professionale a circuizione con l’ausilio dei FAD, può essere effettuata esclusivamente da pescherecci autorizzati dal Ministero ed ogni attrezzo deve riportare la marcatura e l’identificazione del motopesca autorizzato, in conformità a quanto previsto dal Regolamento (CE) 404/2011 e dovrà essere realizzato utilizzando cime e galleggianti biodegradabili, compatibili con l’ecosistema marino, al fine di minimizzare l’impatto sull’ambiente.
L’attività è stata condotta dall’equipaggio della Guardia costiera imbarcato sull’unità navale maggiore CP 404 Gaetano Magliano con il coinvolgimento della Sea Shepherd Italia ONLUS, organizzazione senza scopo di lucro che si occupa della salvaguardia della fauna ittica e degli ambienti marini, che ha collaborato alle operazioni di individuazione e segnalazione degli attrezzi da pesca illegali altamente impattanti sotto il profilo ambientale.
Il Corpo delle Capitanerie di porto continua ad operare in regime di dipendenza funzionale tra il Ministero della transizione ecologica e Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, quale elemento fondamentale per la salvaguardia dell’ecosistema marino e per il sostegno degli operatori del settore pesca che operano nella legalità.