Incendio al deposito MessinaServizi: “Potenziale rilascio di contaminanti atmosferici”
L’incendio al deposito di Pistunina di MessinaServizi, in cui sono andati a fuoco molti contenitori plastici per la differenziata per un danno da centomila euro, rilasciando nell’atmosfera un denso e oleoso fumo nero, ha avuto conseguenze estremamente serie sull’area, tanto che il sindaco Federico Basile ha emanato un’ordinanza per mitigare il rischio di “potenziale rilascio di contaminanti atmosferici, con possibile ricaduta di particolato (fall out) sulle aree circostanti”. Per avere certezza del danno ambientale, è stato inoltre dato incarico ad un laboratorio accreditato “per l’avvio delle opportune indagini ambientali“. Nel frattempo, il comune di Messina, a seguito dell’ordinanza sindacale, ha “posto in essere le misure precauzionali al fine di evitare la contaminazione del sito”. Di che misure si tratta? Per un raggio di tre km dal luogo dell’incendio, secondo l’ordinanza non sarà possibile “attingimento di acque di ruscellamento e superficiali, pascolo e delle ulteriori attività silvo-pastorali, produzione e raccolta di prodotti agroalimentari, compresi i foraggi, caccia, raccolta funghi, piante edibili e lumache”. Questo in ossequio al “principio di precauzione” richiamato nell’ordinanza, secondo il quale “Il fatto di invocare o no il principio di precauzione è una decisione esercitata in condizioni in cui le informazioni scientifiche sono insufficienti, non conclusive o incerte e vi sono indicazioni che i possibili effetti sull’ambiente e sulla salute degli esseri umani, degli animali e delle piante possono essere potenzialmente pericolosi e incompatibili con il livello di protezione prescelto”.