L’INCHIESTA SULL’UNIVERISTA’ ‘MEDITERRANEA’: COINVOLTI (OLTRE A RUSSO E FERA) ANCHE I MESSINESI TRIMARCHI E TAVERRITI
Tra i professori e i funzionari d'ateneo coinvolti nella prima fase dell'inchiesta sull'università 'Mediterranea' di Reggio Calabria ci sono, oltre ai professori Russo e Fera, di cui abbiamo già scritto, il funzionario dell'Area tecnico-scientifica ed elaborazione dati della 'Mediterranea', Alessandro Taverriti, per il quale è stata decisa dal gip la misura dell'interdizione dalle funzioni per due mesi, e poi il docente Michele Trimarchi.
Alessandro Taverriti (nella foto) sarebbe partecipe dell'associazione a delinquere ipotizzata nel primo capo d'imputazione, nella sua qualifica di responsabile dell'Ufficio tecnico dell'Ateneo, perchè insieme ad un collega dello stesso ufficio "...fornivano il loro apporto indispensabile al fine di occultare e 'regolarizzare' sul piano documentale e fattuale le procedure di gara illecitamente gestite per l'aggiudicazione degli appalti di lavori dell'Ateneo reggino, facendosi guidare, per il profilo normativo, da Mazza Laboccetta, e seguendo pedissequamente le direttive dei Rettori". A suo carico poi sono ipotizzati altri fatti compresi nei successivi capi d'imputazione, legati a episodi specifici, per esempio alcuni lavori di ristrutturazione.
Il prof. Michele Trimarchi, economista, è invece indagato nell'ambito dell'ipotesi di reato dal capo d'imputazione n. 9 - corruzione e abuso d'ufficio - con altri docenti e funzionari della 'Mediterranea, per la vicenda del conseguimento di alcune borse di studio a vari candidati. Una selezione che sarebbe avvenuta "...in base ad una scelta preventiva ed in assenza di una reale competizione". Secondo la Procura per alcune di queste borse di studio ci sarebbe stato "...l'interessamento, andato a buon fine, da parte del Trimarchi presso il rettore dell'Ateneo di Catanzaro ai fini dello stanziamento di tre borse di studio per il dottorato di ricerca della Università Mediterranea di Reggio Calabria".