TERMINATA LA MARCIA DELLA PACE: Mazzeo, “E’ andata bene”. Carovana di StopTheWar a Leopoli con aiuti alimentari e farmaci

2 Aprile 2022 Guerra&Pace

TERMINATA LA MARCIA DELLA PACE: Mazzeo, “E’ andata bene”. Carovana di StopTheWar a Leopoli con aiuti alimentari e farmaci

ore 18.00: Antonio Mazzeo: "La marcia è andata bene, una prima delegazione italiana sta rientrando con i furgoni assieme a un gruppo di rifugiati da poco arrivati alla stazione di Leopoli".

Tra i partecipanti alla Carovana di pace, c’è anche l’attivista pacifista messinese Antonio Mazzeo, storico collaboratore di stampalibera, che ci sta aggiornando durante il viaggio, con più collegamenti quotidiani al nostro giornale e che stasera in un nuovo podcast ci racconterà della marcia della Pace e l'arrivo dei profughi alla stazione ferroviaria di Leopoli.

E' stato il gesto più segnativo quello della marcia simbolica e silenziosa di oggi pomeriggio con la sciarpetta bianca con scritto #stopthewarnow ‘pace subito’, un messaggio che in silenzio si è voluto dare a tutti i cittadini di Leopoli e ai rifugiati appena arrivati, attraversando la città circa 5 km a piedi e portando questo messaggio.

STAMATTINA SCARICATI OLTRE 32 TONNELLATE DI AIUTI, TRA VIVERI E MEDICINALI.

Le sedi della Caritas e dell’Ucrainan educational platform, alla periferia di Leopoli, si sono riempite di aiuti alimentari e farmaci: è il primo gesto concreto della Carovana pacifista StopTheWar, partita da Gorizia, che ha varcato il confine con l’Ucraina per la prima giornata di azione solidale nel Paese colpito dal conflitto.

Oltre 32 tonnellate di aiuti, tra viveri e medicinali, da portare soprattutto nelle aree più remote difficili da raggiunere. Le decine di giovani e volontari impegnati nelle operazioni di scarico, preparano, con l’aiuto delle realtà locali, l’assemblea nelle strutture del Seminario.

Gianpiero Cofano dell’Associazione Papa Giovanni XXIII è tra i principali promotori dell’iniziativa, sostenuta da quasi 160 organizzazioni. Gli aiuti servono subito, dice, ma bisogna dialogare e far finire la guerra. “Il motivo umanitario in questo momento è prevalente ma quando una persona l’hai sfamata poi devi farla sedere a un tavolo, farla dialogare. Bisogna assicurare subito il cessate il fuoco, e poi arrivare a un dialogo concreto. E noi di dialogo in questo ultimo mese non ne abbiamo visto”, ha concluso.