Messina, massaggi cinesi “intimi”. In libertà 4 indagati
Il Tribunale del riesame ha annullato l’ordinanza di custodia nei confronti di quattro indagati, nell’ambito dell’inchiesta “Pechino” sui centri a Messina e Giardini Naxos, che si trovavano agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Il collegio presieduto dal giudice Massimiliano Micali e composto dalle colleghe Adriana Sciglio e Alessia Smedile, ha rimesso in libertà Sun Chungui, Hi Zixhao, Xu Lingwei e Ji Haichum, accogliendo il ricorso degli avvocati Salvatore Carroccio, Salvatore Silvestro e Alessandro Pruiti Ciarello. In precedenza, ai quattro il Tribunale di Messina aveva sostituito la misura in carcere con quella attenuata ai domiciliari, alla luce dell’annullamento deciso dalla Corte di Cassazione. Risultano coinvolti in un’indagine dei carabinieri coordinata dal procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci e dal sostituto Roberta la Speme. E devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione e della violazione di alcuni articoli della Legge Merlin, che nel 1958 abolì le “case chiuse”.