Dia, sequestro di 8 milioni all’imprenditore Pergolizzi
Gli investigatori della sezione operativa della Dia di Messina hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di una serie di beni nei confronti dell’imprenditore Vincenzo Pergolizzi, stimato in circa 8 milioni di euro: appartamenti residenziali in città e in provincia, conti correnti, mezzi, appezzamenti di terreni.
Come scrive il quotidiano Gazzetta del Sud, il sequestro è legato all’inchiesta gestita in questi mesi dai sostituti della Distrettuale antimafia di Messina Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti, che hanno lavorato con gli investigatori della Dia per una serie di accertamenti economico-finanziari sulle ultime società in ordine di tempo gestite dall’imprenditore e dal suo entourage, tra parenti e amici fidati.
Altri sette indagati
Oltre all’imprenditore Pergolizzi risultano infatti indagate altre sette persone tra familiari, dipendenti e prestanome: Michele Adige, Carmelo Cordaro, Vincenza Merlino, Sonia Pergolizzi, Stefania Pergolizzi e Teresa Pergolizzi.
Nei mesi scorsi i magistrati avevano chiesto per questa vicenda una serie di misure cautelari, che il gip aveva respinto, accogliendo però le richieste di sequestro legate alla gestione di alcune società: la Co.Ste.Son. srl dichiara fallita nel 2019, la Ergi Costruzioni srl, la Costruzioni E.p. srl e la Per.Edil srl dichiarata fallita nel 2019. Sequaestri che sono stati effettuati nella giornata di ieri dagli investigatori della Dia in città e provincia.
Al centro di tutto l'ipotesi investigativa parla di una costante attività distrattiva del patrimonio immobiliare di alcune società, con la cessione ripetuta di terreni e appartamenti, oltre che di ingenti somme, secondo l'accusa allo scopo di 'svuotare' le possidenze e renderle non aggregabili dopo la dichiarazione di fallimento.
Per esempio, hanno accertato gli investigatori della Dia - tra il 2017 e il 2019 fu formalizzata l'alienazione del patrimonio immobiliare della Co.Ste.Son srl a beneficio delle socie Stefania e Sonia Pergolizzi, attraverso la cessione di 32 unità immobiliari del complesso 'Orchidea' per un valore di quasi 900mila euro. Secondo l'accusa "il prezzo pattuito nel rogito si palesava ampiamente inferiore rispetto al valore reale dei beni alienati, cosicché la Co.Ste.Son srl pativa una minusvalenza per complessivi euro 1.012.958,44".
Un altro esempio tra i capi d'imputazione: nel 2018 dopo aver distratto delle somme dalle casse della Co.Ste.Son srl, Vincenzo Pergolizzi con i familiari Stefania e Sonia "trasferivano e reimpiegavano parte delle somme provenienti dalla commissione di tale delitto in modo da ostacolarne concretamente l'identificazione della provenienza delittuosa: segnatamente Vincenzo, Stefania e Sonia Pergolizzi impiegavano 348.800,00 (quale quota parte degli 450.000,oo - che la Co.ste.son srl aveva distratto a beneficio di Stefania e Sonia Pergolizzi a titolo di asserito 'rimborso finanziamenti soci'), reinvestendo tale somma nelle casse della Ergi Costruzioni Srl (con operazioni del marzo e del giugno del 2018), impresa quest'ultima riconducibile a Vincenzo Pergolizzi (partecipata in forma maggioritaria da Teresa Pergolizzi - sorella del Vincenzo - e amministrata da Michele Adige - genero del Vincenzo)".