La portavoce nazionale della Democrazia Cristiana a Totò Cuffaro: non usi più indebitamente il nostro simbolo
«Duole dover constatare che Totò Cuffaro, nonostante diverse nostre diffide e a dispetto delle sentenze emesse dall’Autorità Giudiziaria, continui indebitamente a fare attività politica, usurpando la nostra identità, ovvero quella della Democrazia Cristiana», esordisce così con amarezza la portavoce nazionale della Democrazia Cristiana, Sabina Scaravaggi. Che prosegue: «In diversi proclami pubblicati dagli organi di stampa, Cuffaro con toni epici ha fatto riferimento a una “rinascita” a un “ritorno” della DC, autoriconoscendosi ruoli e meriti che purtroppo non ha. Di quale “rinascita” parla? La Democrazia Cristiana esiste già e non necessita di alcuna rifondazione. La nostra non è una posizione assunta per “partito preso”, ma una verità cristallizzata nelle aule di tribunale. Per ultimo, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione (sentenza 25999/10) hanno sentenziato che la Democrazia Cristiana è da riconoscersi unicamente con l’originaria struttura identificata negli iscritti del 1993 e oggi facenti riferimento al Segretario Nazionale Franco De Simoni. A chiunque altro rimane interdetto sia l’utilizzo dello storico simbolo dello scudo crociato sia quello della dizione “Democrazia Cristiana”»