Messina, smaltimento rifiuti speciali nel cantiere Palumbo: in appello assoluzioni e prescrizioni
Sentenza quasi del tutto ribaltata in appello, tra assoluzioni e prescrizioni, nel processo per lo smaltimento illecito di rifiuti dei cantieri navali Palumbo, che nel 2019 in primo grado registrò invece una serie di condanne. La sezione penale della corte d’Appello presieduta dal giudice Bruno Sagone s’è occupata della vicenda dello smaltimento del “grit” in cui erano contestati nel cantiere di Messina del gruppo imprenditoriale una serie di reati, ovvero associazione per delinquere, traffico illecito di rifiuti, disastro ambientale ed altro, e in cui erano imputati imprenditori, impiegati e titolari di ditte di smaltimento, e poi tre società.
La sentenza. Oltre all’assoluzione di Antonio Palumbo i giudici hanno adotto analoga decisione per Giuseppe Costa, scagionato da tutti i reati «per non aver commesso il fatto»; per Donnarumma hanno deciso quattro assoluzioni da altrettanti capi d’imputazione «per non aver commesso il fatto», e per un capo d’imputazione hanno dichiarato la prescrizione; per Croce e Scopelliti è stata dichiarata la prescrizione di tutti i reati, con la revoca della confisca e la restituzione del terreno di quest’ultimo; infine per Raffaele Palumbo, i giudici hanno dichiarato la prescrizione per quatto capi d’imputazione, di conseguenza hanno rideterminato la condanna in 4 anni di reclusione, revocando la pena accessoria dell’interdizione legale e sostituendo l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici con un periodo temporale di cinque anni. I giudici hanno anche ridotto le sanzioni amministrative per le società Palumbo spa e Futura Sud srl, e hanno assolto la società Stabia Yachting & Coating srl. Sono state poi revocate le statuizioni civili nei confronti di Antonio Palumbo, Costa, Donnarumma e alla società tabia Yachting & Coating srl, e le sanzioni interdittive alle società Palumbo spa e Futura Sud srl.
Per la parte della conferma residuale della sentenza e per le dichiarazioni di prescrizione, Raffaele Palumbo, Scopelliti, Croce, Palumbo spa e Futura Sud srl dovranno rifondere le spese processuali alle due parti civili, che sono il WWF e il Comune di Messina. Rssegnaweb – Fonte: Nuccio Anselmo – Gazzetta del sud