Il giallo dei due cadaveri trovati sulla spiaggia di Balestrate. Un anno fa furono ritrovati i corpi di tre sub tra Tusa, Cefalù e Termini Imerese, con quasi un quintale di hashish recuperato sul litorale
E' giallo nel mare di Balestrate dove sono stati ritrovati nel giro di poche ore due cadaveri. La prima segnalazione era stata fatta da alcuni passanti alla sala operativa della Capitaneria di porto che ha subito allertato i militari della guardia costiera e i carabinieri. In un primo tempo si era temuto che si potesse trattare di Andrea Taormina, lo Skipper scomparso nel nulla il 29 settembre scorso mentre navigava da San Vito lo Capo verso Balestrate. E’ stato trovato abbandonato e con segni di un incendio il relitto della sua barca, ma nessuna traccia dell’uomo. Poi la sua compagna, chiamata per un eventuale riconoscimento, ha escluso che il cadavere trovato stamattina in spiaggia sia quello del fidanzato. Poche ore dopo è stato trovato un altro cadavere sullo stesso arenile di Balestrate. Secondo i primi accertamenti i due cadaveri sarebbero di due uomini di nazionalità tunisina. Nei giorni scorsi a San Vito Lo Capo, incagliato tra gli scogli, era stato trovato il corpo di un terzo nordafricano. Si indaga per capire se ci sia un collegamento tra gli episodi.
Un anno fa nel giro di pochi giorni furono ritrovati i corpi di tre sub tra Tusa, Cefalù e Termini Imerese, con quasi un quintale di hashish recuperati sul litorale. Fatti che all’epoca furono collegati ad una possibile spedizione di un carico di droga finito male. La droga peraltro fu recuperata tra Castelvetrano, Cefalù, Messina e Ragusa. L’ipotesi degli investigatori era che un’imbarcazione che trasportava la droga sia affondata con i sub morti nel tentativo di mettersi in salvo. O addirittura che i sub potesserro essere stati utilizzati per recuperare i pacchi di droga, con gps, nelle chiglie delle navi.
La madre di due dei tre sub ha riconosciuto poi i cadaveri ma aveva smentito qualunque collegamento col traffico di droga: «Si è parlato di traffici di droga - aggiunge - ma questa vicenda con la droga non c'entra nulla. I miei figli erano con altri quattro connazionali su una barca che è naufragata e indossavano la muta perchè la nostra è una famiglia di pescatori e loro si vestivano così quando andavano per mare».