7 Ottobre 2021 Politica e Sindacato

Vertenza CAS. Lettera aperta dei precari del Consorzio Autostrade Siciliane al Presidente della Regione e all’assessore Falcone

Gli scriventi lavoratori, le cui vicissitudini sono note alle cronache per la trentennale storia di precariato presso il CAS, invitano le S.V. a una riflessione su quanto in atto”. E’ l’incipit della lettera aperta dei lavoratori precari del Consorzio Autostrade Siciliane, con il supporto del sindacato CSA, al signor Presidente della regione Siciliana Nello Musumeci, al dott. Marco Falcone assessore alle infrastrutture e alla mobilità, organo di vigilanza dell’ente autostradale Consorzio per le Autostrade Siciliane, a tutta la deputazione regionale e al signor Cateno De Luca sindaco della città metropolitana di Messina.

Gli scriventi lavoratori, le cui vicissitudini sono note alle cronache per la trentennale storia di precariato presso il CAS, invitano le S.V. a una riflessione su quanto in atto – si legge nella lettera aperta. Si ripercorrono brevemente – per chi legge – i fatti dal novembre 2019 quando i lavoratori ATE precari del CAS si determinano con la sigla sindacale ORSA e CISAL al presidio permanente presso la sede amministrativa dell’Ente. Alla risoluzione della vertenza interviene in data del 25 novembre, il signor assessore dott. Marco Falcone con la proposta della creazione di un bacino di lavoratori ATE con un pregresso lavorativo presso il CAS. 

L’intesa prevedeva, entro il 31 dicembre 2019, l’approvazione di una norma all’ARS che consentisse al Consorzio Autostrade di superare il divieto al reclutamento del personale. 

Dopo circa 442 giorni di attesa dall’impegno preso dal signor assessore, in data dell’11 febbraio 2021 approda all’ARS il DDl che insieme alla trasformazione dell’ente CAS da non economico a economico prevedeva anche l’articolo per l’istituzione del bacino dei lavoratori ATE, considerata la forte carenza di organico stimata con nota tecnica dall’ex D.G. Leonardo Santoro in 211 unità.

Durante l’iter di approvazione del DDl, si consuma il tradimento di tutte le parti politiche che sotto elezioni avevano preso impegno con i lavoratori, con lo stralcio dell’articolo dal DDL che prevedeva l’istituzione del bacino.

Nella stessa sede il signor assessore, con evidente imbarazzo, rimanda l’impegno preso con i lavoratori al CDA del CAS per provvedere agli atti necessari alla trasformazione dell’Ente da non economico a economico e alla pubblicazione del bando di evidenza pubblica per l’assunzione del personale.

Da allora a oggi sono passati altri sette mesi durante i quali l’ente CAS ha provveduto con innumerevoli atti per la trasformazione dell’ente con il nuovo statuto (scritto, modificato e rimaneggiato) già approvato dalla giunta regionale; a bandire, espletare concorsi e assumere personale per gli uffici, al passaggio interno dei dipendenti ATE part time a full time etc etc. Tutto questo senza una Pianta organica e una previsione di spesa. Rimane ancora disattesa l’applicazione del CCNL autostrade e trafori e la pubblicazione del bando per assunzioni Agenti Tecnici Esattori.

In buona sostanza, noi siamo sempre al palo, a fronte di uno sperpero di denaro pubblico in straordinario ai caselli.

Ma c’è anche di più: dopo l’ultima interlocuzione – strappata con i denti e con la DIGOS addosso – con il D.G. Minaldi e con il signor assessore in video chiamata, ci si viene a raccontare che, paradossalmente, l’ente CAS si ritrova adesso – a causa della legge di stabilità regionale correlata all’accordo Stato/Regioni – nell’impossibilità di procedere alle assunzioni per il tetto di spesa imposto anche agli enti economici quali il CAS, e al rientro di spesa del 3% .

SI BADI BENE: UNA LEGGE DI STABILITÀ REGIONALE VOTATA E SUBENTRATA DOPO LA LEGGE DI TRASFORMAZIONE A ECONOMICO DEL CAS”.

SE NON E’ IL GIOCO DELLE TRE CARTE QUESTO, signor assessore”, concludono amaramente i lavoratori precari del CAS.